24 Maggio 2023

Fibrosi cistica, cure omogenee e detrazioni fiscali: ok unanime alla Camera

Approvate in Aula tre mozioni di Lega, Pd ed M5s. I deputati incalzano il Governo anche sul potenziamento delle risorse per la ricerca e per renderepiù facile l'accesso ai farmaci innovativi

Di Marta Tartarini
Fibrosi cistica, cure omogenee e detrazioni fiscali: ok unanime alla Camera

I malati di fibrosi cistica devono poter contare su cure omogenee sul territorio con accesso ai farmaci migliori e alle detrazioni fiscali previste per le persone con disabilità. Il Parlamento incalza il Governo sulla malattia genetica più diffusa. Si stima che nel mondo ne siano affette circa 100.000 persone e che in Italia circa 1 individuo su 25 sia portatore sano del gene difettoso, ossia la proteina chiamata Cftr (Cystic fibrosis transmembrane conductance regulator). Nel nostro Paese, inoltre, la fibrosi cistica colpisce 1 neonato su 2.500 e si verificano circa 200 nuovi casi all'anno. 

Oggi l'Aula di Montecitorio ha approvato all'unanimità tre mozioni bipartisan, dopo il via libera del Governo rappresentato dal sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato. Dalla Camera quindi un voto compatto sui testi presentati dalla Lega (prima firmataria Arianna Lazzarini), dal Movimento cinque stelle (prima firmataria Carmen Di Lauro) e dal Pd (Gian Antonio Girelli e altri). 

I documenti sono molto simili e puntano sulla necessità di promuovere la ricerca sulla fibrosi cistica e rendere più facile l'accesso ai farmaci innovativi, che sono molto costosi ma necessari per chi ha pregiudicata seriamente la qualità della vita. In particolare, nel testo del Carroccio si chiede al Governo di "adottare iniziative volte a promuovere l'estensione del regime di utilizzo e rimborsabilità dei farmaci e, in particolare del Kaftrio, tenuto conto dei risultati di efficacia riscontrati nei Paesi che hanno già autorizzato tale estensione".

Altro tasto su cui battono i parlamentari è l'omogeneità delle cure. La mozione pentastellata, ad esempio, sottolinea che è necessario quest'anno provvedere ad un "monitoraggio" sull'attuazione della legge, la numero 548 del 1993, quella cioè che ha stabilito gli interventi che le Regioni devono attuare per favorire la prevenzione, la diagnosi precoce e prenatale della fibrosi cistica, oltre alla cura e riabilitazione dei pazienti. Per il M5s serve un "aggiornamento e un potenziamento delle disposizioni previste dalla legge" per "superare le sperequazioni esistenti a livello regionale sui servizi offerti".  

 

La deputata Di Lauro (M5s), intervenendo in Aula, ha segnalato che vanno incrementate le risorse per la cura della fibrosi "per la ricerca e le terapie personalizzate" e che "non tutte le Regioni hanno attuato allo stesso modo la legge e quindi bisogna superare le differenze". I Cinque stelle chiedono anche di "assicurare ad ogni persona con fibrosi cistica e al suo nucleo familiare l'assistenza psicologica necessaria".

 

C'è infine un'altra questione, sollevata dal Pd e dalla Lega: garantire ai malati l'accesso alle detrazioni fiscali, previste per le persone con disabilità, in particolare per l'acquisto di autovetture. Con la nostra mozione, spiega il deputato dem Girelli a Nursind Sanità, chiediamo al governo  che "le agevolazioni fiscali siano sempre riconosciute a questi malati. A loro deve essere garantita la detraibilità ai fini Irpef delle spese di acquisto dell'auto e l'applicazione dell'Iva agevolata al 4% anziché al 22%".
L'Iva ridotta, prosegue il parlamentare dem, "è applicabile anche all'acquisto di optional e per interventi di adattamento di veicoli non adeguati, già posseduti dal disabile. Purtroppo queste misure, se pur consolidate nel tempo, sono state oggetto di interpretazioni diverse, quindi è bene chiarirle per garantire maggiore inclusività e autonomia a chi è affetto da questa patologia".

 

 

 

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