Cure palliative, ecco gli impegni di Governo e Regioni
Il ministro Schillaci chiede agli enti intermedi di predisporre piani di potenziamento. Il presidente Fedriga rassicura: "Faremo il possibile per una piena attuazione della legge 38"

"Ci stiamo organizzando" perché il Servizio sanitario pubblico riesca a garantire il diritto a tutti cittadini ad avere le cure palliative. Ci teniamo moltissimo. Credo che sia anche un percorso qualificante dare a tutti la possibilità di queste cure in un momento complesso della vita di chi ne ha bisogno". Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, che ha preso parte alla presentazione della XXII Giornata nazionale del sollievo, in programma domenica 28 maggio.
"La Costituzione tutela la salute come diritto fondamentale - ha rimarcato il ministro - e rafforzare le cure palliative significa garantire questo diritto alle persone e alle famiglie nel momento in cui sono più fragili. Oggi ribadiamo l'impegno a migliorare l'assistenza sociosanitaria e renderla omogenea su tutto il territorio nazionale rafforzando ulteriormente i servizi di cure palliative e terapia del dolore, in una prospettiva di integrazione e complementarietà alle terapie attive". Motivo per cui "abbiamo chiesto alle Regioni di predisporre Piani di potenziamento per le cure palliative e Agenas - ha aggiunto Schillaci - ha già avviato il monitoraggio sullo stato di attuazione".
Le Regioni, appunto. Su questo fronte è stato il presidente della Conferenza degli enti intermedi, Massimiliano Fedriga, a fornire rassicurazioni, pur ammettendo che "resti ancora molto da fare" per un accesso uniforme a cure e terapie "in tutte le aree del nostro Paese": "L'impegno che possiamo assumere oggi come Regioni e, mi sento di dire, insieme al ministero della Salute, è quello di fare il possibile per implementare e completare l'attuazione alla legge 38, che ha introdotto le cure palliative nel Servizio sanitario nazionale, e dare contenuti e gambe alla Riforma della medicina territoriale, per migliorare in particolare i servizi sanitari rivolti alle terapie del dolore e alle cure palliative".
Secondo il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni "per avvicinare i servizi al malato e alleviare anche il dolore con terapie specifiche e le più appropriate, serve superare le attuali carenze di personale sanitario inserendo e formando sempre più medici qualificati, incentivando la specializzazione medica rivolta proprio alle cure farmacologiche e alla gestione del dolore. Occorre poi coadiuvare gli strumenti che la normativa vigente mette a disposizione con le misure del Pnrr ed in particolare - ha sottolineato - quelle relative alla medicina territoriale e all'assistenza domiciliare, in modo da rendere effettivamente fruibili ai cittadini le reti assistenziali di prossimità".
Per Fedriga, infine, "l'introduzione di nuovi modelli di assistenza significa innalzare i Lea, i livelli essenziali di assistenza. E non dobbiamo dimenticare l'importanza di promuovere apposite campagne informative di sensibilizzazione, che spieghino ai cittadini che all'interno dei Lea sono già previsti servizi di cure palliative e di terapia del dolore, che devono essere garantiti ai pazienti".
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