Fine vita, dal Veneto nuovo ok a richiesta di suicidio assistito
Si tratta del secondo caso in regione e del quarto in Italia. L'Associazione Luca Coscioni: "Sia d'esempio"

In Veneto arriva per la seconda volta, senza ostruzionismi, il "via libera" da parte dell’azienda sanitaria regionale e dal Comitato etico ad una richiesta di verifica delle condizioni per poter accedere al suicidio medicalmente assistito. Lo rende noto l’Associazione Luca Coscioni ripercorrendo l’iter della procedura di una sua assistita, una malata oncologica, 'Gloria' è il nome di fantasia: si tratta del secondo caso nella regione e il quarto in tutta Italia.
L'azienda sanitaria, tramite i propri medici, spiega l’Associazione, ha attivato le verifiche necessarie e ha stabilito che Gloria possiede tutti i requisiti previsti dalla sentenza 242/19 della Consulta, accertando che: Gloria ha autonomamente e consapevolmente deciso di procedere con l’aiuto alla morte assistita; che è affetta da patologia oncologica irreversibile; che tale patologia produce sofferenza che lei stessa reputa intollerabile; che i trattamenti con "farmaci antitumorali mirati" costituiscono sostegno vitale.
A fine marzo 2023, l’azienda sanitaria ha comunicato alla signora Gloria che, a seguito della relazione multidisciplinare prodotta dai medici dell’azienda sanitaria, anche il Comitato etico ha rilevato la sussistenza dei requisiti previsti dalla sentenza 242/19 della Consulta. Nell’aprile 2023 l’azienda sanitaria ha poi comunicato la tipologia di farmaco idoneo per poter procedere e le modalità di assunzione e nei giorni scorsi che fornirà la strumentazione necessaria all’autosomministrazione del farmaco letale, confermando che il Servizio sanitario regionale fornirà tutto quanto occorre nell’immediatezza dell’evento.
Nelle Marche, Federico Carboni è stato il primo italiano, quasi un anno fa, ad aver avuto accesso al suicidio medicalmente assistito in Italia, ma aveva dovuto farsi carico dei costi del macchinario, acquistato poi grazie a una raccolta fondi aperta dall’Associazione Luca Coscioni.
"Dopo gli ostruzionismi registrati nelle Marche, in Umbria e in Friuli-Venezia Giulia, la Regione Veneto si distingue per la corretta applicazione della sentenza della Corte costituzionale sul 'caso Cappato', che rende non punibile l’aiuto al suicidio a determinate condizioni", è stato il commento di Filomena Gallo, segretaria dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica e difensore e coordinatrice del collegio legale di difesa di Gloria.
Gallo ha inoltre ricordato come il Veneto sia anche “la prima Regione d’Italia ad aver raggiunto la soglia delle firme necessarie per la proposta di legge regionale 'Liberi subito' affinché i tempi di risposta delle aziende sanitarie alla persona non superino i 20 giorni. Invitiamo le altre Regioni a seguire l’esempio".
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