15 Giugno 2023

Ssn, i medici si mobilitano: manifestazioni in 39 città

Il segretario Anaao-Assomed Di Silverio: "C'è rischio dimissioni di massa". Il sostegno della Fnomceo: "Il Servizio sanitario nazionale va difeso e tirato fuori dalla crisi"

Di NS
Ssn, i medici si mobilitano: manifestazioni in 39 città

Il Ssn è "allo stremo e o si agisce bene e in fretta o noi non permetteremo al Ssn di disgregarsi, siamo pronti a tutto. Se arriveremo allo sciopero, e se accadrà sarà anche perché avremo un contratto che al momento è stagnante, non sarà lo sciopero di un giorno. Così come di sicuro non sarà l'unico strumento estremo che useremo. Non escludo neanche le dimissioni di massa. Si tenga conto che l’Anaao, nel giro di un mese, ha già ricevuto 5.000 richieste di informazioni per dimissioni di massa. C’è voglia di scappare dal Ssn che è una gabbia". Sono le parole di Pierino Di Silverio, segretario nazionale del sindacato dei medici Anaao-Assomed nel giorno della mobilitazione promossa dall’Intersindacale della Dirigenza medica, veterinaria e sanitaria, insieme con Associazioni di pazienti e di cittadini, in 39 città a difesa del diritto alla salute e del servizio sanitario nazionale pubblico e universale.

"Al ministero della Salute - continua Di Silverio - chiediamo di non farsi più commissariare dal Mef e di riconquistare la sua funzione. Perché se è vero che Schillaci è nostro alleato, è anche vero che c’è un problema politico di peso che ha all’interno del Governo. Il ministero della Salute dovrebbe essere il perno del Welfare State ma sembra che il Governo non la pensi così".

Una mobilitazione che incassa anche il sostegno della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo): "Il Servizio sanitario nazionale è lo strumento che tutela la nostra salute – spiega il presidente Filippo Anelli – come individui e come collettività. Dobbiamo sostenerlo, rafforzarlo, difenderlo da tutte le criticità che lo stanno mettendo a rischio. Dobbiamo renderlo attrattivo per il personale, che è il tessuto vivo che lo fa esistere e funzionare. Dobbiamo tirarlo fuori da una crisi che nega ai cittadini il diritto di essere curati e ai medici e operatori il diritto di curare con serenità e in sicurezza. Anche per questo, per poter garantire tali diritti, oggi medici e cittadini scendono in piazza".

 

 

 

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