Decreto Pa bis: nuove assunzioni in Aifa e misure per le reti oncologiche
Il provvedimento varato ieri dal Cdm prevede anche un incremento del Fondo per il trattamento accessorio del personale non dirigenziale del ministero della Salute. Addio agli enti Esacri

Da un incremento del Fondo risorse decentrate del ministero della Salute a una serie di interventi sull’Aifa, fino a misure per il Piano oncologico nazionale e per l’attuazione del Registro dei tumori: sono diverse le norme che riguardano la sanità nel decreto “Pa bis” varato ieri dal Cdm, di cui Nursind Sanità ha letto l’ultima bozza. In primis, all’articolo 6, le risorse destinate al trattamento accessorio del personale non dirigenziale del dicastero sono incrementate da quest’anno di 2,5 milioni di euro che diventano 2,96 milioni a regime dal 2024. Gli oneri vengono coperti con risorse di fondi di riserva e speciali del Mef.
Si interviene poi in materia di organizzazione e funzionamento dell’Agenzia italiana del farmaco, anche in relazione alla recente riforma della governance: l’ente, senza bisogno di espletare preventivamente le procedure di mobilità, può assumere a tempo determinato, mediante procedure concorsuali ad hoc, per un termine non superiore a 36 mesi, 33 unità di personale tecnico o amministrativo, di cui nove dirigenti sanitari, 11 in area funzionari e 13 in area assistenti, che alla data di emanazione del bando, abbiano maturato almeno tre anni di servizio presso la stessa agenzia, con “contratti di lavoro di somministrazione e a progetto”. Alla spesa, pari a 2,29 milioni per gli anni 2024, 2025 e 2026, si provvede mediante le risorse confluite nel bilancio dell'Aifa. Ancora sull’agenzia, il decreto abroga la norma, risalente al governo Renzi, sul monitoraggio congiunto Aifa-ministero circa l’onere effettivo derivante dalle assunzioni e circa le entrate derivanti dalle tariffe e dai diritti.
Sul fronte delle reti oncologiche regionali, le autonomie vengono coinvolte attraverso il vaglio della Conferenza Stato-Regioni nell’iter di approvazione del decreto ministeriale che individua i criteri e le modalità di ripartizione delle risorse per la piena operatività dei network, per i servizi territoriali, per il potenziamento dell’assistenza domiciliare e integrata con l’ospedale, e per le attività di formazione degli operatori sanitari. I costi sono pari a 10 milioni per ciascuno degli anni dal 2023 al 2027. Inoltre, la bozza stabilisce che alle risorse accedono tutte le Regioni e le Province autonome “in deroga alle disposizioni legislative vigenti in materia di compartecipazione della spesa sanitaria” e in particolare derogando, per le autonomie speciali, al vincolo del concorso dell’ente decentrato al finanziamento sanitario corrente.
Infine il decreto estingue e cancella dal registro delle imprese, a partire dal prossimo primo luglio, tutte le società controllate in forma totalitaria dall’Ente strumentale alla Croce Rossa Italiana in liquidazione coatta amministrativa (Esacri), trasferendo le loro attività, passività e giudizi pendenti alla stessa Esacri.
Sempre più vicini ai nostri lettori.
Segui Nursind Sanità anche su Telegram