Lavoro, salute e famiglia in cima allo 'stressometro'
La quotidianità risulta più estenuante delle bollette. Cresce però la fiducia e il ricorso allo psicologo. Ecco i nuovi dati dell'Istituto Piepoli

Altro che caro-vita e bollette. A stressare di più gli italiani sono gli impegni della quotidianità, dal lavoro alla conciliazione con la famiglia. Tanto che proprio quest’ultimo aspetto sale in cima alle principali cause di preoccupazione nel mese di giugno, in coincidenza con la chiusura delle scuole. È la fotografia che emerge dall’indagine realizzata dall’Istituto Piepoli per il Cnop - Consiglio nazionale dell’ordine degli psicologi e presentata oggi a Roma, in apertura degli 'Stati generali della professione psicologica', organizzati dallo stesso Cnop con il patrocinio del ministero della Salute.
Secondo la ricerca, condotta nella prima metà di giugno attraverso 1007 interviste su un campione rappresentativo della popolazione italiana dai 18 anni in su, in cima a quello che viene definito 'stressometro' troneggia la situazione lavorativa, giudicata prima fonte di stress dal 18% degli intervistati, seguita dalla salute fisica, 16%. Sale in terza posizione, con un balzo del +5% rispetto al mese di aprile, l’organizzazione famiglia lavoro, causa di stress per il 14% del campione. Nonostante l’inflazione, arrivano solo quarta la condizione economica, 13%, quinto l’aumento dei prezzi dei beni di consumo e le bollette, giudicati causa di stressa dal 9% degli intervistati. Aumentano del 2% le condizioni di stress di carattere personale, ossia la condizione di malessere psicologico, il rapporto con i figli e il rapporto con il partner, rispettivamente al 6, 5 e 4%.
"Lo stress, in lieve calo rispetto a quello rilevato all’inizio della guerra in Ucraina, è sempre più correlato alla situazione economica e lavorativa e alle difficoltà di conciliare il lavoro con la famiglia, soprattutto nella fascia 35/54 anni, forse colpita dal rientro in ufficio dopo fasi più intense di smart working", ha spiegato il presidente esecutivo dell’Istituto Piepoli, Livio Gigliuto.
Dall’indagine, però, emerge anche un’altra faccia dell’Italia. Quella di un Paese che, forse proprio perché maggiormente afflitto, riscopre la figura dello psicologo. Vi si affida e gli dà fiducia. Rispetto a dieci anni fa, l’immagine dello psicologo nella società è migliorata per il 43% cento degli intervistati. Nel dettaglio, il 23% dichiara di essersi rivolti a uno psicologo o psicoterapeuta, con un +6% rispetto ad aprile 2023. In gran parte si tratta di donne e giovani: il 27% del campione che ha risposto affermativamente è femminile e di età compresa tra 18 e 34 anni. Ancora il 23% degli intervistati dichiara che si rivolgerebbe a un esperto se avesse problemi di tipo psicologico e, anche in questo caso, si registra un +6% rispetto a due mesi fa. Più della metà delle risposte affermative (55%) provengono da over 54.
Oltre il 90% degli intervistati dichiara di ritenere utile l’introduzione degli psicologi negli ospedali, nelle scuole e nei servizi sociali. Inoltre, l’80% del campione ritiene che il ricorso allo psicologo sia di aiuto per superare periodi particolari di stress e disagio. Spicca poi un ruolo determinante per il bonus psicologico, la cui notorietà è cresciuta del 18% in un anno. Più di un italiano su due ritiene che potrebbe spingerlo a rivolgersi a un esperto, qualora ne avesse bisogno.
Del resto, i problemi psichici causano gravi danni alla salute del corpo, e non solo a quella della mente. Come ha ricordato il presidente del Consiglio nazionale dell’ordine degli psicologi, David Lazzari (nella foto), "i maggiori fattori di rischio per le malattie cardiovascolari sono di natura psicologica, il doppio del colesterolo, il rischio di diabete aumenta del 60 per cento, un disagio psicologico prolungato aumenta il rischio di ammalarsi e accorcia la vita".
"Nelle malattie fisiche, i problemi psicologici aumentano i costi in media del 50%. Se invece vengono trattati, non c’è aumento di costi ma un risparmio netto, così come un euro investito per trattare ansia e depressione produce oltre 2,5 euro di risparmi. La psicoterapia è spesso più efficace dei farmaci, senza effetti collaterali e con risultati più duraturi. Ma ancora nel 2023 – è stata la riflessione finale di Lazzari - gli psicologi sono un lusso negli ospedali, nelle scuole, nelle strutture per anziani, persino nei centri di salute mentale".
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