Case di comunità, lavori al via a fine anno
Il ministro della Salute Schillaci dettaglia il cronoprogramma in Aula alla Camera. Alle Regioni rivolge l'invito a "usare subito i fondi aggiuntivi" per le liste d'attesa. Sui Lea infine: "Il decreto di aggiornamento è in via di definizione"

"Come previsto dai cronoprogrammi degli interventi, riportati nei Piani operativi, non si è ancora dato avvio all'esecuzione dei lavori per la realizzazione delle Case della comunità e degli Ospedali della comunità in quanto la stipula dei contratti, a seguito dell'aggiudicazione della gara lavori, è prevista per il quarto trimestre 2023. L'avvio dei lavori avrà inizio tra la fine del 2023 e il 2024". Lo ha annunciato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, nel corso del question time alla Camera.
Schillaci ha ricordato che il decreto del ministero della Salute 23 maggio 2022, n. 77 "prevede nel rispetto degli standard identificati, un ospedale di comunità, dotato di 20 posti letto ogni 100mila abitanti". Rispetto all'avanzamento finanziario, il ministro ha precisato che "fermo restando che il programma è 'performance based' e non un programma di spesa, occorre evidenziare che i dati all'interno del sistema informativo della Ragioneria generale dello Stato 'ReGiS' alimentati da parte dei soggetti attuatori, sono in corso di allineamento in ragione della reale situazione di avanzamento degli interventi".
"Aggiungo che il Ministero, mediante la specifica unità di missione ha supportato i soggetti attuatori, per accompagnarli verso un corretto e coerente caricamento dei dati a sistema", ha proseguito segnalando che "allo stato attuale, dalla rendicontazione intervenuta al primo trimestre 2023, risultano raggiunti i target nazionali previsti per i due interventi".
Rispetto al tema del personale, il responsabile del dicastero di Lungotevere Ripa ha ricordato che "è previsto uno specifico finanziamento Pnrr di 101 milioni, destinato alle borse di studio per la formazione in medicina generale che, pertanto, saranno ulteriori rispetto alle borse previste con le risorse ordinarie".
Interrogato sulle liste d'attesa, invece, il ministro ha invitato nuovamente le Regioni "che non hanno utilizzato i fondi aggiuntivi stanziati a farlo immediatamente: non è accettabile che da Nord a Sud si debba parlare di Sistema sanitario a variabilità regionale e non di Servizio sanitario pienamente nazionale". Il ministro si è scagliato una volta di più contro "le politiche miopi del passato, che hanno ottenuto come unico effetto un Ssn ingolfato, un serbatoio che perde nel quale si è sempre e solo voluto aggiungere acqua senza riparare le falle strutturali", ricordando che "le liste d'attesa non sono altro che il sintomo di un sistema da ripensare".
Sui Lea, infine, ha spiegato che il decreto di aggiornamento "è in via di definizione", con relativo finanziamento.
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