07 Luglio 2023

Ospedali: ogni anno in Italia 530mila infezioni da ricovero

Antimicrobico-resistenza: l'emergenza riguarda l'8% dei pazienti. Un terzo dei casi ha come causa un batterio che non risponde agli antibiotici. Per gli esperti è urgente potenziare la prevenzione

Di NS
Ospedali: ogni anno in Italia 530mila infezioni da ricovero

I rischi delle infezioni ospedaliere suonano ormai come una vera e propria emergenza. I casi correlati all’assistenza (Ica) sono ogni anno in Italia 530mila e riguardano l’8% dei pazienti ricoverati in nosocomio. Un terzo di esse ha come causa un batterio resistente agli antibiotici con tutti i rischi che ne conseguono, specie per i pazienti più fragili, che sono anche i più colpiti dalle Ica. Le infezioni ospedaliere gravano con una spesa totale di 783 milioni di euro l’anno nel nostro paese. Di questi, 259 milioni di euro sono imputabili alle Ica da batteri resistenti; oltre ai costi diretti, ci sono anche 28 milioni di costi indiretti annui.

Di questa emergenza sanitaria si è parlato in occasione di “Antimicrobico-resistenza e One Health, sfide attuali e prospettive future”, organizzato da Vihtali – Value in Health Technology and Academy for Leadership and Innovation (spin off dell’Università Cattolica, campus di Roma). L’obiettivo ultimo è promuovere l’identificazione di strategie utili al controllo dell’Amr nel nostro Paese anche in risposta al nuovo Piano nazionale di contrasto all’antimicrobico-resistenza (Pncar).


“È urgente potenziare la prevenzione e la sorveglianza delle Ica in ambito ospedaliero e comunitario – sottolinea il professor Walter Ricciardi, ordinario di Igiene Generale e Applicata Dipartimento di Scienze della Vita e Sanità Pubblica Università Cattolica e Presidente del nuovo Osservatorio Nazionale sull’Antimicrobico Resistenza (ONsAR) – promuovendo le vaccinazioni, migliorando l’appropriatezza diagnostica e terapeutica. Bisogna inoltre sviluppare una sorveglianza nazionale coordinata dell’antibiotico resistenza e dell’uso di antibiotici sia in ambito umano che animale e sviluppare un sistema di monitoraggio per quantificare l’impatto che l’AMR ha sull’ambiente”.

“L’Italia – continua il professor Ricciardi – si muove a due velocità nella lotta alle Ica e alle antibiotico-resistenze: è tempo di armonizzare il Paese, rendendo operative, a livello regionale e ospedaliero, linee guida definite a livello nazionale attraverso la definizione di protocolli evidence-based e di specifici indicatori per il monitoraggio dei piani regionali e l’implementazione dei protocolli a livello ospedaliero, nonché introdurre strumenti di monitoraggio e valutazione a posteriori delle performance”.

Secondo l’ultimo rapporto dell’ECDC, ogni anno a livello europeo, si verificano 4,5 milioni di infezioni ospedaliere e altrettante in strutture di lungodegenza e domiciliare per un totale di 8,9 milioni di casi ogni anno e oltre 37mila decessi a cui si aggiungono circa 110mila decessi per i quali l’infezione è una concausa. Molte di queste infezioni colpiscono soprattutto gli over 65 (63,7% del totale), individui più fragili e maggiormente esposti al fenomeno dell’AMR, causa diretta del decesso del paziente nell’1% dei casi.

 

 

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