10 Luglio 2023

Colera, un caso in Sardegna. Il primo dopo 50 anni

Il paziente, un 72enne pensionato, sta meglio. Il virologo Burioni tranquillizza: "Si tramette difficilmente da persona a persona". Il contagio? "Quasi sempre da cibi crudi"

Di NS
Colera, un caso in Sardegna. Il primo dopo 50 anni

Il colera torna a fare capolino in Italia. Il caso di contagio è stato registrato in Sardegna e precisamente all'ospedale Santissima Trinità di Cagliari, dove da circa una settimana, come rifersice l'Unione sarda, è ricoverato un pensionato 72enne. Si tratta del primo caso da 50 anni. La situazione non desta però preoccupazione: lo stesso direttore del reparto di Malattie infettive del nosocomio cagliaritano, Goffredo Angioini, invita a non abbandonarsi agli allarmismi, anche alla luce del quadro clinico del paziente che sta migliorando ed "è tonrato in condizioni quasi normali".

 

All'origine dell'infezione potrebbe esserci un piatto di cozze. Il virologo Roberto Burioni, commentando il caso su Twitter, spiega proprio come il contagio avvenga "quasi sempre attraverso alimenti crudi, in particolare frutti di mare, che se cotti sono invece sicuri". L'esperto sottolinea anche come il colera sia "molto raro nei Paesi occidentali" e si trasemtta "difficilmente da persona a persona".

 


Si tratta di una infezione diarroica acuta causata dal batterio Vibrio cholerae. E' questa la definizione di colera che riporta l'Istituto superiore di sanità. La sua tramissione, prosegue l'Iss, avviene per contatto orale, diretto o indiretto, con feci o alimenti contaminati e nei casi più gravi può portare a pericolosi fenomeni di disidratazione. La malattia può essere contratta in seguito all'ingestione di acqua o alimenti contaminati da materiale fecale di individui infetti (malati o portatori sani o convalescenti). I cibi più a rischio per la trasmissione della malattia sono, appunto, quelli crudi o poco cotti e, in particolare, i frutti di mare. Sebbene anche altri alimenti possono fungere da veicolo.

 

 

 

 

 

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