11 Luglio 2023

Antimicrobico resistenza? "Con un terzo dei decessi europei, va combattuta con forza"

Il ministro Schillaci annuncia un gruppo di lavoro e aggiunge: "Sarà uno dei temi centrali al G7". All'interno del Pnrr previsti 80 milioni per la formazione sulle infezioni ospedaliere

Di Ba.La.
Antimicrobico resistenza? "Con un terzo dei decessi europei, va combattuta con forza"

"Appena possibile faremo un gruppo di lavoro su questo argomento perché, avendo in Italia un terzo dei decessi europei per antibiotico-resistenza, dobbiamo combatterla con forza e rapidamente". Lo ha annunciato il ministro della Salute Orazio Schillaci, a margine dell'incontro 'L'antimicrobico resistenza: una minaccia globale', promosso oggi presso il ministero dalla Società italiana di malattie infettive e tropicali

 

"Ritengo - ha sottolineato  il ministro - che, all’interno degli ospedali, il servizio sia di altissima qualità. Nonostante questo, in Italia, siamo affetti dal problema dell’antimicrobico resistenza. Credo, quindi, che la nostra nazione debba fare un focus perché abbiamo gli strumenti e abbiamo i professionisti che ci possono guidare per ridurre l’incidenza". Nel corso del suo intervento, il ministro ha spiegato che "l’antibiotico resistenza richiede un impegno sempre più forte anche nei tavoli e nei contesti internazionali e certamente sarà uno dei temi centrali anche nell’ambito della presidenza italiana G7 del prossimo anno".

 

"Si è già insediata la cabina di regia che ha il compito di monitorare e aggiornare il Piano nazionale di contrasto all'antimicrobico resistenza 2022-2025, nonché di favorire l’applicazione del Piano a livello regionale - ha poi aggiunto -. Anche il gruppo tecnico di supporto ha iniziato a lavorare e, nel corso di questo mese, si riuniranno i vari sottogruppi di lavoro dedicati alla comunicazione, alla cooperazione nazionale e internazionale e alla sorveglianza delle infezioni correlate all’assistenza. Il contrasto all’antibiotico resistenza passa anche per la disponibilità di terapie antimicrobiche efficaci e, per questo, è essenziale investire in ricerca e nello sviluppo di nuovi antibiotici. Così come è necessario promuovere l’uso di test diagnostici rapidi, per migliorare l’appropriatezza prescrittiva. Inoltre, come ho ribadito nella recente riunione del Consiglio europeo Salute in Lussemburgo, il curriculum dei nostri professionisti dovrebbe includere anche una formazione intersettoriale obbligatoria sulla prevenzione e controllo delle infezioni, sui rischi ambientali e sulla biosicurezza, associati all'antimicrobico resistenza". Fondamentale è poi "il lavoro di sensibilizzazione, educazione e formazione dei professionisti sanitari".

 

A tal proposito, Schillaci  ha ricordato che "all’interno del Pnrr è finanziato con 80 milioni di euro il piano straordinario di formazione sulle infezioni ospedaliere che conterà circa 150mila professionisti partecipanti entro la fine del 2024 e ulteriori 140mila entro metà 2026". Infine, il titolare di Lungotevere Ripa ha ribadito che il piano "affronta i tre ambiti prioritari per il contrasto all’antibiotico resistenza, ossia la sorveglianza e monitoraggio sull'utilizzo degli antibiotici e sulle infezioni correlate all’assistenza, la prevenzione delle Ica in ambito ospedaliero e comunitario, l'uso appropriato degli antibiotici in ambito umano e veterinario".

 

 

 

 

Sempre più vicini ai nostri lettori.
Segui Nursind Sanità anche su Telegram