Liste d'attesa, Schillaci si appella alle Regioni: "Usino i fondi al meglio"
Il ministro interviene in Aula al Senato: "il Ministero non mancherà nei controlli, ma serve maggiore responsabilità da parte degli enti territoriali nel moltiplicare gli sforzi per garantire il fondamentale diritto alla salute"

Azione-Italia viva da una parte e Lega dall’altra in pressing sul ministro della Salute per sapere come si sta muovendo sul fronte delle liste d’attesa, ma anche sull’impiego dei fondi destinati a snellirle. Ed è su questo che oggi Orazio Schillaci ha risposto in Senato durante il question time. "Abbiamo stanziato fondi straordinari per l’abbattimento delle liste d’attesa e ci attendiamo – è stato il suo monito - che tutte le Regioni sappiano impiegarli con urgenza e al meglio".
Per il ministro quello delle liste d’attesa rientra tra i problemi che derivano da "scelte errate e prolungate negli anni", dal blocco "indiscriminato" del turnover che ha generato carenza medici al "taglio di 37 miliardi dal 2010 al 2019".
Come si sta muovendo il ministero? Intanto, Schillaci ha chiarito: "Non vogliamo più bonus, misure tampone o arrotondamenti vari, ma interventi strutturali con più soldi per il personale medico e sanitario, più tutele per gli operatori sanitari, più fondi per gli straordinari e più posti per chi vuole studiare Medicina".
Sul fronte del recupero delle prestazioni, infine, il ministro ha sottolineato che Lungotevere Ripa "ha condotto un monitoraggio sistematico, fino alla fine del 2022". Da questo è emerso proprio il mancato utilizzo dell’intera quota stanziata da parte degli enti territoriali. Schillaci ha quindi espresso l'intenzione "di verificare ancora meglio come siano stati spesi i fondi straordinari stanziati per le liste d'attesa. Questa situazione però – ha concluso - dimostra che i fondi servono, ma ciò che serve soprattutto è saperli spendere. Il Ministero non mancherà nei controlli, ma serve maggiore responsabilità da parte di molte Regioni nel moltiplicare gli sforzi per garantire il fondamentale diritto alla salute".
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