Contratto medici, fumata nera per la firma
Coda di trattative tra Aran e sindacati la prossima settimana, ma l'accordo è ancora lontano. Probabile uno slittamento a settembre

Battuta d’arresto sul contratto dei dirigenti medici e sanitari. L’intesa per la firma si allontana. A far capire che la trattativa all’Aran è in stallo è stato per primo il sindacato Anaao-Assomed, ma poi la conferma della fumata nera è arrivata direttamente dal presidente dell’Agenzia per la rappresentanza, Antonio Naddeo.
Nel mirino di Anaao-Assomed, in particolare, il mancato accordo sull’orario di lavoro dei medici, dirigenti sanitari e veterinari. "Manca ancora – sottolinea il sgeretario nazionale Pierino Di Silverio - certezza sulla sorte dell'orario eccedente il debito contrattuale, né è precisato un cut off utile a limitarne in maniera netta l’utilizzo evitando ogni abuso". Insieme ad altri elementi importanti che per il sindacato sono: l'accordo su trasferte e servizi esterni; il patrocinio legale; l’accordo sull'aggiornamento professionale, in particolare sulle ore di aggiornamento che oggi continuiamo a svolgere come ore assistenziali; le tipologie di guardie e il numero dei posti letto. "Registriamo inoltre – prosegue Di Silverio - un peggioramento per quel che riguarda il riconoscimento delle maggioranze periferiche in tema di relazioni sindacali, elemento riconosciuto di democrazia".
È Naddeo, come detto, a tirare le somme della giornata di trattative, parlando di "fumata nera per la firma del contratto dei dirigenti medici e sanitari" e rilevando che "non ci sono state le condizioni per la firma del contratto".
"Le trattative – evidenzia ancora Naddeo - continuano anche con una riunione fissata per la settimana prossima, ma le condizioni ostative probabilmente non cambieranno e si andrà sicuramente a settembre: il tempo non favorirà un mutare dei fattori che hanno impedito la firma del contratto. In ogni caso, con lo slittamento in autunno, il contratto non produrrà effetti prima dell’anno nuovo". E poi ancora: "Non sono bastati sei mesi di trattative e importanti risorse per convincere alla firma tre organizzazioni sindacali, Anaao-Assomed, Cimo e Fesmed".
Le risorse finanziarie avrebbero consentito un incremento medio retributivo di 254 euro mensili. A cui si devono aggiungere le risorse per i medici dei pronto soccorso, che ammontano a 27 milioni di euro per il 2022 e 60 milioni per il 2023. "Considerato il tempo necessario per le verifiche degli organi di controllo – conclude il presidente - la firma a luglio avrebbe permesso il pagamento di arretrati nel mese di novembre di circa 8.000 euro. Anche sul tema condizioni di lavoro (orario di lavoro, guardie e pronte disponibilità), la proposta presentata da Aran, dopo lunghissime discussioni, che apporta sicuramente dei miglioramenti rispetto al contratto vigente, non ha trovato il consenso dei tre sindacati".
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