Covid, Lopalco: "Non stiamo andando nella direzione giusta"
L'epidemiologo spiega a Nursind Sanità che "c'è ancora in giro un virus pericoloso ed endemico, sarebbe importante dare alla popolazione una corretta informazione"

Sulla lotta al Covid, l’Italia sta sbagliando direzione. A dirlo a Nursind Sanità è l’epidemiologo Pierluigi Lopalco, docente all’Università del Salento. Che non ha dubbi anche in merito al dibattito sul ritorno delle mascherine. Non è una questione di obbligatorietà. "Dovrebbe esserci una raccomandazione da parte dell’autorità sanitaria per dire che se si hanno sintomi respiratori si sta a casa, se non si può stare a casa si indossa la mascherina".
In Italia, secondo Paese per numero di casi con +80% di contagi in 28 giorni, il sottosegretario Gemmato invita a non fare allarmismi. Negli Stati uniti, invece, si reintroducono le mascherine. Ci stiamo muovendo bene o fa meglio chi ha deciso di alzare la guardia?
Non stiamo andando nella direzione giusta, per due motivi. Il primo è la qualità del dibattito, che si concentra su alcuni temi nella maniera e nei toni sbagliati e crea solo confusione. Il secondo problema è che, nell’ambito di questa confusione, vedo ancora una volta uno scarso impegno comunicativo da parte delle istituzioni che, invece, dovrebbero spiegare bene quale sia la situazione.
E qual è la situazione?
C’è ancora in giro un virus pericoloso e endemico. Ci troviamo di fronte a una ripresa della circolazione che sicuramente aumenterà nei prossimi mesi e sarebbe importante dare alla popolazione una corretta informazione, così che ciascuno possa fare una valutazione del rischio e prendere le necessarie precauzioni.
Manca una vera promozione comunicativa della campagna vaccinale?
Sui vaccini c’è tanta confusione, anche a livello stesso di Asl e del servizio sanitario. I professionisti che dovrebbero fare la campagna vaccinale ancora non sanno quando e quale vaccino arriverà. Informazioni molto importanti, che sarebbero urgenti, visto che la campagna dovrebbe iniziare tra poche settimane.
In queste ore il dibattito si concentra anche su un ulteriore tema: mascherine sì o mascherine no. Torneremo a indossarle?
La decisione se indossare le mascherine o meno non deve essere una questione di obbligatorietà. Bisognerebbe spiegare che indossarle dovrebbe essere una abitudine di buon senso e di educazione per chiunque abbia sintomi respiratori, così da evitare di spargere il virus, soprattutto nelle zone affollate. L’obbligatorietà porta con sé la convinzione che, quando non c’è l’imposizione, allora la mascherina non serve. Invece non è così. Abbiamo visto che si è dimostrata una misura eccezionale per contenere le influenze. Dovremmo aver fatto tesoro di tutta l’esperienza degli scorsi anni, e invece no. Abbiamo dimenticato tutto. Dovrebbe esserci una raccomandazione da parte dell’autorità sanitaria per dire che, se si hanno sintomi respiratori, si sta a casa. Se non si può stare a casa, si indossa la mascherina.
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