11 Settembre 2023

Covid, Fnomceo: "Investire su Ssn per far fronte a nuove emergenze"

Il presidente della Federazione, Filippo Anelli, in audizione alla Camera: "Bene lo stop all'obbligo di isolamento ma chiarire la questione dei certificati di malattia per le assenze dei pazienti asintomatici"

Di NS
Covid, Fnomceo: "Investire su Ssn per far fronte a nuove emergenze"

"L’attuale quadro epidemiologico unito alla disponibilità di vaccini e di farmaci, non rende al momento necessario l’obbligo dell’isolamento". Lo ha detto il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, Filippo Anelli, in audizione presso le Commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia della Camera. Sotto i riflettori, il Dl 105/2023, che ha, tra le altre cose, abolito gli obblighi di isolamento dei positivi al Covid e di autosorveglianza dei contatti, e che deve ora essere convertito in legge.

"Concordiamo con il ministro della Salute, Orazio Schillaci, sul fatto che questa sia nella sostanza una norma di buon senso che ha fatto venire meno le ultime restrizioni legate a un’emergenza sanitaria oramai superata - ha proseguito -. Ci ha permesso, in effetti, di vivere un’estate normale, come prima della pandemia e ha favorito la stagione turistica. Ciò non toglie che, come del resto previsto dal provvedimento, sia dovere del ministero della Salute intervenire laddove i dati sulla morbilità e mortalità dovessero essere tali da prevedere il ripristino dell’obbligo dell’isolamento e rendessero necessario un tracciamento dei positivi e della malattia. A questo proposito, si potrebbe valutare di ripristinare la comunicazione quotidiana dei dati dalle Regioni al Ministero, in maniera da poter tempestivamente intervenire".

Secondo Anelli, quindi è "opportuno" che il Ministero "debba continuare a monitorare l’andamento della situazione epidemiologica per non sottovalutare i rischi derivanti da nuove varianti e, se fosse necessario, adottare tutte le misure di contenimento e contrasto alla diffusione del virus". Quindi il numero uno della Federazione si sofferma su un altro aspetto del provvedimento e spiega che "andrebbero chiariti alcuni aspetti non definiti dalla norma, sempre avendo come faro la tutela della salute collettiva in particolare dei più fragili. In particolare, la questione dei certificati di malattia per l’assenza dal lavoro per i pazienti asintomatici. Questione, questa, legata a come debba essere valutata ai fini dell’assenza sul lavoro la semplice positività. A tal proposito, sarebbe opportuno sentire le rappresentanze dei medici di medicina generale e dei medici competenti, anche per valutare la raccomandazione a pazienti con o senza sintomi di eseguire un test in strutture accreditate. In ospedale e nelle Rsa sarebbe opportuno adottare delle procedure chiare sull’isolamento dei pazienti positivi e sulla opportunità di far lavorare gli operatori sanitari risultati positivi al Covid".


La protezione dei cittadini, e soprattutto delle persone più fragili e degli anziani, deve essere l’obiettivo della campagna vaccinale.
"Oggi possediamo una piattaforma tecnologica vaccinale estremamente valida – ha evidenziato Anelli – che ci permette di realizzare nuovi vaccini sempre aggiornati, efficaci e in tempi ridotti. Per i soggetti fragili servirebbero modelli ad hoc di offerta delle vaccinazioni, disegnati per ciascuna tipologia di paziente, in modo da promuovere un’adesione attiva e consapevole. Modalità di adesione che diventano importanti – in assenza di obbligo – anche per quanto riguarda le regole igieniche volte a limitare la diffusione del contagio. Sono infatti ora affidate alla responsabilità individuale decisioni come l’autoisolamento o l’uso della mascherina e altri comportamenti utili a proteggere i soggetti fragili. Per questo, sarebbe importante una campagna di comunicazione che aumenti l’empowerment dei cittadini".


Ma, secondo il presidente Fnomceo, prima di ogni altra misura, dobbiamo rafforzare il Servizio sanitario nazionale, per metterlo in grado di resistere a eventuali nuove emergenze: "Il sistema Paese - ha avvertito – deve farsi trovare pronto a gestire eventuali criticità derivanti da nuove varianti. Dobbiamo, quindi, monitorarle e adottare accorgimenti per evitare che le componenti del Sistema sanitario nazionale vadano sotto pressione o siano travolte da nuove emergenze".

 

Soprattutto, ha precisato, "dobbiamo farci trovare pronti, rafforzando il nostro Servizio sanitario nazionale. Pensiamo che investire in sanità oggi sia una grande opportunità per questo Paese. Un intervento sul Servizio sanitario nazionale determinerebbe sicuramente un aumento dell’occupazione e uno sviluppo economico necessario in questo momento al Paese. Sostenendo la proposta del ministro Schillaci, noi pensiamo che quattro miliardi per la sanità siano un obiettivo perseguibile. Quattro miliardi per adeguare e avviare il sostegno a quelle professioni sanitarie che rendono possibile l’esigibilità del diritto alla salute, per consentire ai medici di non fuggire dal Servizio sanitario nazionale, per rendere attrattiva la nostra professione all’interno di un grandissimo Servizio sanitario che è nato per garantire risposte importanti a tutti, senza discriminazione alcuna. Non dimentichiamo che la sanità è un settore vitale sia per la salute che per l’economia. Avere un Servizio sanitario nazionale forte e robusto - ha concluso - è condizione necessaria per allentare le restrizioni, anche in caso di recrudescenze, e per far fronte a eventuali nuove emergenze”".

 

 

 

Sempre più vicini ai nostri lettori.
Segui Nursind Sanità anche su Telegram