19 Settembre 2023

Sanità in affanno, dal Pd una proposta per rafforzare l'emergenza-urgenza

La pdl a prima firma Girelli che a Nursind Sanità spiega: "Occorre modernizzare l'intero sistema, ma soprattutto renderlo omogeno sull'intero territorio nazionale"

Di Marta Tartarini
Sanità in affanno, dal Pd una proposta per rafforzare l'emergenza-urgenza

ll sovraffollamento dei pronto soccorso è un problema ormai storico che gli operatori del settore denunciano con forza da tempo e che tanti cittadini toccano con mano ogni qualvolta hanno un'urgenza sanitaria. Il Parlamento prova a scuotere il Governo su tale questione. A muoversi, infatti, è il Pd con una proposta di legge depositata in commissione Affari sociali della Camera che mira, come recita il titolo, a un "riordino del sistema preospedaliero e ospedaliero di emergenza e urgenza". In sostanza, i dem puntano a un intervento complessivo in grado di uniformare e potenziare la rete di ambulanze, elisoccorso e, appunto, pronto soccorso.

Il testo vuole stimolare una riforma a tutto tondo, si legge nella premessa, "di revisione generale dell'intero sistema di emergenza 118". L'idea è di superare, come spiega il primo firmatario, il dem Gian Antonio Girelli a Nursind Sanità, "l'attuale assetto regionale che funziona a macchia di leopardo".

Ma come nasce questa iniziativa parlamentare? Girelli chiarisce subito: "Non vogliamo fare un'opposizione che dice solo dei no, vogliamo dare un contributo propositivo su una questione che è senz'altro sentita come urgente anche dalla maggioranza. Chiederemo di incardinare a breve la nostra proposta per aprire un dibattito con tutti i gruppi".

Il testo è molto corposo e si compone di 13 articoli. L'obiettivo, si legge, è "la modernizzazione del servizio con una omogeneità sul territorio nazionale". Per Girelli, che con questa iniziativa, punta a una gestione più centralizzata, "non è più possibile avere un sistema diverso per ogni regione e anche nella stessa regione ci sono modelli organizzativi diversi".
Al contrario, serve "un modello unico nazionale, anzi sarebbe utile immaginare un percorso che porti l'Italia in un contesto europeo".

Veniamo all'articolato. L'articolo 5 istituisce una Agenzia nazionale presso il ministero dell’Interno, "quale struttura di supporto e coordinamento che svolge attività tecnico-operative di interesse nazionale al servizio delle amministrazioni pubbliche, comprese quelle regionali e locali". L’Agenzia serve a garantire "l’integrazione e l’omogeneità a livello nazionale" di tutta l'organizzazione della emergenza.
L'articolo 3 si concentra sui mezzi di trasporto e le équipe di soccorso. "Il numero e la tipologia dei mezzi sono definiti tenendo conto del livello di risposta adeguato da erogare", si legge. Cosa vuole dire in pratica? "Che dobbiamo potenziare il numero di ambulanze e il personale interno - sottolinea il parlamentare -, garantendo figure professionali necessarie, tecnologie avanzate e formazione adeguata". 
Sul fronte dell'elisoccorso Girelli fa notare come ci siano "aree interne dove il servizio non è garantito". In caso di bacini di utenza esigui,tipo in montagna, la proposta prevede che si operi a livello "interregionale per garantire la copertura reciproca", recita sempre l'articolo 3.

Poi c'è il capitolo della prevenzione, cioè delle misure da mettere in campo per evitare che si arrivi all'emergenza e agli accessi al pronto soccorso. Girelli auspica che la legge sia l'occasione per una riflessione più ampia sulla medicina territoriale, con lo sviluppo delle case di comunità in cui i bisogni vengano intercettati prima della emergenza. Senza tralasciare il nodo delle liste di attesa che "va aggredito perchè - conclude il deputato - il cittadino senza visite ed esami garantiti in tempi accettabili, quando il suo stato di salute peggiora, è costretto a rivolgersi alle strutture di emergenza. Con l'effetto appunto di congestionarle".

 

IL TESTO 

 

 

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