20 Settembre 2023

Alzheimer, l'appello del Parlamento: "Rifinanziare il fondo"

É l'obiettivo dell'intergruppo degli eletti presieduto da Annarita Patriarca, deputata di Forza Italia, e Beatrice Lorenzin, senatrice del Pd. Intanto, per la Giornata mondiale di domani, le facciate dei palazzi istituzionali saranno illuminate di viola

Di NS
Foto di Sabine van Erp
Foto di Sabine van Erp

Nel mondo, secondo i dati dell’Oms, oltre 55 milioni di persone convivono con la demenza. L’Organizzazione mondiale della sanità stima che la malattia di Alzheimer e le altre demenze rappresentino la settima causa di morte nel mondo. In Italia, secondo stime dell’Istituto superiore di sanità, circa un milione e 100mila persone soffrono di demenza, di cui oltre 600mila sono malati di Alzheimer.

Proprio in vista della Giornata mondiale che si celebra il 21 settembre, su input dell’intergruppo parlamentare Azheimer e Neuroscienze, presieduto da Annarita Patriarca, deputata di Forza Italia, e Beatrice Lorenzin, senatrice del Pd, per la giornata di domani le facciate dei principali palazzi istituzionali saranno illuminate di viola. L’iniziativa è stata presentata oggi, nel corso di  una conferenza stampa al Senato che è stata soprattutto l’occasione per tornare a chiedere investimenti e quindi un rifinanziamento del fondo Alzheimer.

"Tutte le regioni italiane hanno aderito in maniera convinta a questa iniziativa, che abbiamo voluto fortemente, per mantenere alta l’attenzione sull’Alzheimer. Illuminare i palazzi di viola è un segnale di vicinanza alle famiglie e alla ricerca, ma anche un monito affinché gli investimenti in sanità siano il primo impegno del governo e del Paese. L’impegno dell’Intergruppo, che porto avanti insieme alla senatrice Lorenzin, dimostra che su questi temi il Paese non si divide", ha detto Patriarca.
"Per vincere questa battaglia dobbiamo agire su più fronti – ha aggiunto Lorenzin -: dalla capacità di accesso alle reti di cura fino alla capacità di sfruttare a pieno le nuove terapie che arriveranno e di eseguire sempre più diagnosi precoci. Per questo, l’obiettivo dell’intergruppo parlamentare è ottenere il rifinanziamento del fondo Alzheimer, in modo da poter costruire i percorsi necessari per quando arriveranno queste terapie. Chiediamo a tutti di diffondere l’iniziativa di domani, affinché le persone si sentano meno sole e sappiano che le istituzioni sono al loro fianco concretamente".

"L’Alzheimer è un problema che ha impatti a diversi livelli, non solo medico – ha evidenziato Raffaele Lodi, direttore dell'Irccs Istituto Scienze Neurologiche di Bologna (in rappresentanza di tutti gli Irccs che trattano questa patologia) -. Credo che il lavoro dell’Intergruppo parlamentare, affiancato a quello che svolge ogni giorno l’Irccs, possa dare un contributo importante a livello nazionale. Pur destinando il nostro Paese molte risorse in questo campo, ci sono ancora molti meccanismi da conoscere per poter gestire al meglio il percorso diagnostico di questa malattia. Da parte nostra c’è grande impegno e grande speranza".  "Quello dell’Alzheimer è un problema che scavalca qualsiasi frontiera politica – ha affermato Paola Barbarino, Ceo Alzheimer Disease International, la federazione internazionale delle associazioni per l'Alzheimer e la demenza di tutto il mondo – Per la giornata mondiale quest’anno ci focalizziamo sulla riduzione del rischio, consapevoli che alcuni dati suggeriscono che ci potrebbe essere una riduzione dei casi del 40%. C’è ancora un grande problema di educazione, anche dei professionisti della salute, molti dei quali pensano che le demenze non siano malattie. Per questo è importante agire, e il finanziamento del Fondo Alzheimer sarebbe motivo di grande gioia".


Altrettanto importante però è la prevenzione. Tasto sul quale ha insistito il neurologo Paolo Maria Rossini, responsabile del Dipartimento di Scienze neurologiche e riabilitative dell’Irccs San Raffaele Roma: “Anche il farmaco più efficace dato troppo tardi può risultare inutile. E' come innaffiare una piantina già secca. Per questo mi auguro che si lanci al più presto un nuovo progetto per la diagnosi precoce ‘Interceptor 2’, per individuare sempre più precocemente tutti i pazienti a rischio”. “La fase della prevenzione, che consente di intervenire quando la malattia non è ancora presente, è fondamentale e va implementata – ha sottolineato Camillo Marra, esperto in neurologia del Dipartimento di neuroscienze del Policlinico Gemelli di Roma – La prevenzione è la parte principale dell’intervento. Sappiamo che è possibile arrivare ad una riduzione del 40% dell’incidenza della malattia, ma per raggiungere l’obiettivo è indispensabile fare educazione".

 

 

 

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