10 Ottobre 2023

NaDef, Giorgetti: "In manovra ci saranno risorse per la sanità"

Il ministro dell'Economia in Parlamento: "Il dibattito sui numeri della Nota di aggiornamento non tiene conto dei prossimi rinnovi contrattuali". E poi: "Particolare attenzione sul personale"

Di U.S.V.
NaDef, Giorgetti: "In manovra ci saranno risorse per la sanità"

Bacchettare e tranquillizzare, correggere e gettare acqua sul fuoco. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, arriva in Parlamento per le audizioni sulla NaDef e si muove su un doppio registro per raccontare ciò che accadrà al settore salute: "Per quanto concerne le previsioni della spesa sanitaria, che ricordo il documento esprime in termini di legislazione vigente, la serie riportata nel conto delle Amministrazioni pubbliche si attesta al 6,2 per cento nel biennio 2024-2025, per poi chiudere al 6,1 per cento nel 2026”. Da lì la stroncatura: “Con riferimento all’ampio dibattito mediatico di questi ultimi giorni, che evidentemente non coglie, o meglio ignora, il significato contabile del concetto di 'legislazione vigente', sottolineo che tale andamento non ricomprende, al netto della indennità di vacanza contrattuale, gli oneri del rinnovo contrattuale relativo al triennio 2022-2024".

Di fronte alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, l’esponente leghista aggiunge: “Il parametro di riferimento per il rinnovo, così come per gli altri comparti del pubblico impiego, sarà definito nella prossima legge di Bilancio nell’ambito degli spazi compatibili con i saldi programmatici della NaDef”. Di conseguenza, precisa, “solo allora potrà essere definito e quantificato il livello, in rapporto al Pil, della spesa sanitaria e potranno essere effettuati in maniera compiuta i confronti con i passati esercizi finanziari". Dunque, una bella fetta delle risorse per la sanità passa dai contratti, che però riguardano tutti i 3,2 milioni di dipendenti pubblici. In tal senso, il ministro per la Pa Paolo Zangrillo, come riportato dal Messaggero, puntava ad avere almeno sei miliardi di euro, che sarebbero diventati 12 con la quota stanziata da Regioni ed enti locali per i comparti di loro competenza (sanità, appunto, e funzioni locali). Più probabilmente, invece, la cifra si attesterà attorno a tre miliardi più tre.

Giorgetti comunque rassicura: “Vedrete che in manovra rispetteremo l'impatto sul Pil" rispetto alla spesa sanitaria "che c'era nell'era pre Covid”. Anche perché la stagione dei rinnovi contrattuali “contribuirà a dare fiducia a molte famiglie consentendo loro di recuperare parte del potere di acquisto perso nel corso degli ultimi due anni. Particolare attenzione sarà posta al personale medico-sanitario, nell'ambito delle ulteriori risorse che saranno destinate dalla legge di bilancio al finanziamento della spesa sanitaria".

Si sa che il ministro della Salute, Orazio Schillaci, aveva chiesto tre o quattro miliardi. Probabilmente ne arriveranno soltanto un paio. Una parte delle risorse andrà all’abbattimento delle liste d’attesa sia incentivando il personale sanitario attraverso la detassazione degli straordinari sia grazie a una sinergia più stretta tra pubblico e privato per l’erogazione delle prestazioni. Atteso pure un giro di vite sulle prescrizioni inappropriate e qualche soldo sarà messo sul vulnus da oltre un miliardo del payback, anche se per il futuro si ragiona dell’innalzamento dei tetti di spesa, in maniera da sgravare le aziende sanitarie.   


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