25 Ottobre 2023

Troppe barriere per le cure ai disabili: il Parlamento sprona il Governo

Domani in Affari sociali le risoluzioni di FdI, Pd, M5s e Avs. Dal partito di maggioranza confidano in un "testo unico da approvare entro novembre". All'esame anche il documento Cinque stelle sull'allattamento al seno

Di Marta Tartarini
Troppe barriere per le cure ai disabili: il Parlamento sprona il Governo

Le difficoltà di accesso alle cure per le persone con disabilità e l'importanza dell'allattamento al seno sono al centro dell'attenzione della commissione Affari sociali della Camera. Domani l'ordine del giorno dei lavori prevede la discussione di diverse risoluzioni per sollecitare il Governo ad affrontare proprio questi due temi. A sollevare il primo è il partito di maggioranza, ma la questione è condivisa da diversi gruppi parlamentari tant’è che a breve sarà elaborato un testo unificato che potrebbe essere approvato entro un mese. Il secondo tema, invece, nasce dall'iniziativa del Movimento cinque stelle.

Ma andiamo con ordine. I riflettori sull’accesso alle cure per le persone con disabilità li ha accesi il deputato di FdI, Francesco Ciancitto, che questa estate ha depositato una risoluzione finalizzata al superamento delle barriere architettoniche e organizzative che complicano l'accesso ai servizi per i disabili. Nelle scorse settimane è iniziato l'esame e altri gruppi hanno presentato propri testi: il Pd, Sinistra-Verdi e Movimento cinque stelle. "Non vedo grandi differenze - spiega a Nursind Sanità il parlamentare di Fratelli d’Italia - quindi credo che si arriverà a un testo unico ed entro novembre potremo approvare un documento condiviso".

La risoluzione del partito di maggioranza sottolinea che "il pari diritto all'accesso a cure di qualità è una questione di giustizia fondamentale" ma "le cure in ambito ospedaliero presentano numerosi punti critici", come "la presenza di barriere materiali, organizzative/gestionali e culturali".
Ciancitto spiega che "in Italia abbiamo 20 strutture ospedaliere che hanno un percorso ad hoc per queste persone speciali che hanno bisogno di cure speciali" e propone che "vi siano più presidi con servizi dedicati, uno ogni 2 milioni di abitanti". In queste strutture si dovranno abbattere le barriere architettoniche, prevedere mappe tattili per i non vedenti e display luminosi per chi ha una con disabilità uditiva. "E poi – aggiunge - è importante che vi sia personale adeguatamente formato".

Gli altri testi sono stati presentati per il Pd da Gian Antonio Girelli, da Luana Zanella per l'Alleanza Verdi-Sinistra italiana (Avs) e da Marianna Ricciardi del M5s. Proprio Ricciardi sottolinea in particolare due punti della sua risoluzione  (l'11 e il 12) in cui chiede al Governo "interventi per far sì che le persone con disabilità non siano in nessun caso vittime di stigmatizzazione, coercizione, trattamento forzato, ricovero contro la volontà dell'interessato e sterilizzazione forzata" e l'eliminazione "di ogni forma di privazione della capacità giuridica che non sia strettamente necessaria per il bene superiore della persona con disabilità".

Sul fronte dem, Girelli conferma che tra le risoluzioni non ci siano grandi differenze, la sua in particolare contiene un "esplicito riferimento - spiega a Nursind Sanità- al programma Dama quale miglior programma che consente alle persone con disabilità di accedere alle strutture sanitarie e usufruire delle cure. La nostra risoluzione chiede che si attui tale programma in tutte le Regioni e non solo come ora solo in Lombardia".
Infine il testo di Verdi-Si punta sullo sviluppo dei "servizi domiciliari in grado di ridurre il ricorso delle persone disabili alle strutture sanitarie". Nel testo si legge poi che il Governo deve colmare "la carenza del personale per garantire la piena tutela sanitaria".


Domani però, come detto, al centro dei lavori in Commissione ci sarà anche la risoluzione sull'allattamento, promossa dal M5s che ha condotto una battaglia per modificare il regolamento della Camera, in modo da poter far accedere all'emiciclo i neonati. La prima firmataria, Gilda Sportiello, è la prima mamma deputata ad aver allattato il figlio tra gli scranni di Montecitorio nel giugno scorso.
Il testo parte dalla considerazione che "i benefici dell'allattamento sul corretto sviluppo del bambino e sulla prevenzione di numerose malattie per madre e neonato sono da tempo riconosciuti dall'Organizzazione mondiale della sanità". La quale lo raccomanda "fino al sesto mese di vita e anche oltre i due anni di vita".  
Sportiello spiega a Nursind Sanità di aver chiesto la calendarizzazione della risoluzione in occasione della settimana mondiale dell'allattamento, che si celebra ad inizio ottobre, ma l'esame è slittato. "Finalmente domani iniziamo la discussione in commissione Affari sociali. Spero di trovare la convergenza di tutti, visto che ho riscontrato sensibilità al tema anche quando ho allattato in Aula".
I dati, sottolinea ancora la deputata pentastellata, "ci dicono che non sempre c'è l'assistenza necessaria alle donne in difficoltà o al momento di rientrare al lavoro, quando molte sono costrette a interrompere l'allattamento". Il testo chiede quindi di supportare in particolare  le mamme “con bisogni speciali come primipare, immigrate, adolescenti, madri single, madri con storia di difficoltà o insuccesso dell'allattamento, donne con gravidanze multiple". Ad esempio, si legge ancora nella risoluzione, assicurando che "durante il percorso nascita e subito dopo il parto vi sia il personale dedicato, soprattutto l'ostetrica, per assistere la donna e la famiglia", che possa insegnare "le modalità corrette di allattamento". Ultimo punto: il M5s chiede anche di estendere le protezioni della maternità alle lavoratrici che non ne godono come le donne "con contratti brevi, occasionali o a part-time, studentesse lavoratrici".

 

 

 

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