16 Novembre 2023

Manovra, Schillaci: "C'è la volontà di risolvere le criticità della norma sulle pensioni"

Per il ministro, "sarebbe impensabile che in un momento come questo operatori lascino il Servizio sanitario nazionale". La vera sfida è quella di "dare ai cittadini italiani una sanità più moderna, con dei professionisti contenti di lavorare per il Ssn"

Di NS
Manovra, Schillaci: "C'è la volontà di risolvere le criticità della norma sulle pensioni"

Alla vigilia di uno sciopero importante come quello di domani che riguarda il mondo della sanità, il ministro della Salute, Orazio Schillaci, interviene proprio su quello che è il principale pomo della discordia per medici e infermieri e cioè la norma sul ricalcolo degli assegni pensionistici prevista in manovra: "Ho incontrato il ministro Giorgetti un quarto d'ora fa e lo rivedrò domani insieme alla ministra Calderone – ha detto intervenendo all’HealthCare Summit del Sole 24 Ore -. C'è la volontà di risolvere le criticità legate alla norma sulle pensioni perché credo che sarebbe impensabile che in un momento come questo operatori lascino il Servizio sanitario nazionale. Potrebbe essere il tassello finale di un disastro che noi non vogliamo far sì che avvenga". Non senza evidenziare l’altra richiesta avanzata e cioè "un impegno per valorizzare l'indennità di specificità per gli operatori sanitari".

Schillaci è tornato a ribadire il concetto secondo cui una semplice iniezione di denaro non sia sufficiente a risollevare la sanità: "Ridurre tutto il discorso della sanità solamente a un problema di avere fondi in più mi sembra un'ottica un po' limitata. Bisogna cambiare e fare degli interventi strutturali. Non solo continuare, come purtroppo abbiamo fatto all'inizio, a 'mettere delle pezze', ma la stessa cosa è stata detta dalla Corte dei conti" che, in audizione sulla legge di Bilancio, ha evidenziato che "le risorse messe dal governo per la sanità sono più alte del solito, ma saranno insufficienti se a queste non seguirà una riforma strutturale del Servizio sanitario nazionale".

Certo, uno dei cardini rimane il personale ed è su questo che ha insistito il ministro: "Mi chiedo perché ci accorgiamo oggi di quanto in realtà siano poco pagati gli operatori sanitari in Italia, mentre da anni ci sono cooperative e gettonisti che lavorano e guadagnano molto di più di chi stabilmente opera nel servizio sanitario nazionale". "Io credo che la vera sfida sia quella di dare ai cittadini italiani una sanità più moderna, con degli operatori che siano contenti di lavorare per il servizio sanitario nazionale".

Nel corso del suo intervento, Schillaci si è poi soffermato sul modello di sanità basato sull’integrazione tra ospedali e territorio - "Credo che il vero punto sia far sì che gli italiani finalmente nel 2026 abbiano un modello di sanità moderna, con una piena integrazione tra gli ospedali e i territori"-  ed è tornato a battere sulla sfida delle liste d’attesa da abbattere, difendendo la misura degli straordinari più pagati per medici e infermieri: "Noi non obblighiamo nessuno a lavorare 60 ore. Io ho sempre rispettato e voglio rispettare quelli che sono i canoni della Comunità europea che nessun medico può lavorare più di 43 ore, quindi, se ci sono, dei medici, degli infermieri, degli operatori sanitari che vogliono farlo sono liberi di farlo".

 

 

 

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