Polmoniti da Mycoplasma pneumoniae, il Governo fa il punto
Il sottosegretario alla Salute Gemmato: "In genere si tratta di un batterio sensibile a molti antibiotici". Anche se di recente sono stati isolati ceppi resistenti. "A livello nazionale avanti con la sorveglianza"

Dopo i casi in Cina e i focolai di polmoniti infantili che si sono diffusi a livello europeo ed extraeuropeo, "il ministero della Salute ha realizzato un'informativa diramata alle regioni e province autonome" (è disponibile nel sito del Ministero, ndr), mentre "a livello nazionale continuano le consuete azioni di monitoraggio e di sorveglianza ordinarie". Lo ha detto il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, ricordando anche i due casi italiani segnalati nel rapporto virologico RespiVirNet. A chiedere informazioni sulla diffusione delle polmoniti da Mycoplasma pneumoniae è stata la deputata M5s Marianna Ricciardi in una interrogazione.
Quali sono, quindi le evidenze in possesso del dicastero di Lungotevere Ripa? Innanzitutto, "il Mycoplasma pneumoniae può causare sia infezioni di lieve entità, come la faringite e il raffreddore, sia forme più gravi, come la polmonite atipica, soprattutto nei soggetti giovani e in persone con complicanze respiratorie o alterazioni immunologiche”, ha sottolineato Gemmato. "Di questi, solo i casi più gravi possono richiedere il ricovero in ospedale, soprattutto se sono presenti altri patogeni respiratori, che possono aggravare i sintomi dell'infezione. Generalmente si tratta di un batterio sensibile a molti antibiotici, pertanto i casi vengono curati senza particolari difficoltà". Anche se, ha proseguito, "recentemente, alcuni ceppi di Mycoplasma pneumoniae isolati in Cina ed anche in Paesi europei, in bambini con polmonite, sono risultati resistenti ad alcuni antibiotici".
Il sottosegretario ha quindi fatto il punto sugli interventi dell’Oms, ricordando che "dalla metà di ottobre 2023, l'Organizzazione mondiale della sanità monitora i dati dei sistemi di sorveglianza cinesi, che mostrano un aumento delle malattie respiratorie in bambini nel nord della Cina" e che "il 22 novembre ha identificato i resoconti dei media e di ‘ProMED’ riguardanti focolai di polmonite non diagnosticata negli ospedali pediatrici di Pechino, Liaoning e in altri luoghi della Cina”. Quindi, ha ripercorso Gemmato, "attraverso il Regolamento sanitario internazionale, l'Oms ha presentato una richiesta ufficiale alla Cina per ulteriori informazioni epidemiologiche e cliniche". Con Pechino che ha fornito le risposte richieste. I dati forniti "indicano un aumento delle visite ambulatoriali e dei ricoveri ospedalieri di bambini a causa di polmonite da Mycoplasma pneumoniae da maggio. Alcuni di questi aumenti – ha riferito Gemmato in Commissione - si sono verificati precocemente rispetto all'inizio della stagione in relazione a quanto già storicamente sperimentato, ma non in maniera inaspettata vista la revoca delle restrizioni da Covid-19, come sperimentato in modo simile in altri Paesi". Le Autorità sanitarie cinesi – ha infine aggiunto il sottosegretario - non hanno segnalato alcun cambiamento nella presentazione della malattia ed hanno precisato che non è stato rilevato alcun patogeno insolito o nuovo".
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