15 Dicembre 2023

Covid: continuano a crescere ricoveri e casi in terapia intensiva

Secondo il report settimanale dell'Iss, i primi sono 7.426, l'11,9% del totale, i secondi toccano quota 240, il 2,7%. L'incidenza più alta nel Lazio, la più bassa in Sicilia. Indice Rt in calo a 0,80

Di NS
Covid: continuano a crescere ricoveri e casi in terapia intensiva

È ancora presto per parlare di una inversione di tendenza, ma dopo cinque settimane di crescita, la corsa del Covid sembra rallentare. Torna a calare, infatti, l'incidenza di contagi: i nuovi casi nel periodo 7-13 dicembre sono stati 55.542, con un'incidenza di 94 casi per centomila abitanti, contro i 101 per centomila della settimana precedente, un calo del 6,9%. Ancora in crescita, però, i ricoveri ordinari e le terapie intensive occupate: i primi sono 7.426, l'11,9% del totale (era il 10,7% la settimana scosta), le seconde sono 240, il 2,7% (era il 2,5%). È quanto emerge dalla bozza del report settimanale di monitoraggio di ministero della Salute e Iss.

Il quadro, naturalmente, varia da regione a regione. E così l’incidenza più elevata è stata riportata nella Regione Lazio (148 casi per 100.000 abitanti) e la più bassa in Sicilia (2 casi per 100.000 abitanti). L'indice Rt scende a 0,80, contro 0,97 della settimana scorsa. Nella settimana 7-13 dicembre, rende noto il ministero, si contano inoltre 316 deceduti, con una variazione di +1,0% rispetto alla settimana precedente (313). Torna a calare invece, dopo oltre un mese, il tasso di positività: i tamponi effettuati sono stati 279.323 (-1,9%), ma il tasso è sceso lievemente al 20,2%, lo 0,4% in meno rispetto alla settimana precedente.

Luci e ombre, insomma. Anche se Francesco Vaia, direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, vede il bicchiere mezzo pieno: “Gli indicatori epidemiologici riflettono un lieve decremento della trasmissibilità virale che fa ben sperare circa la possibilità che si riducano sia la mortalità che il tasso di ospedalizzazione, anche se quest’ultimo al momento resta contenuto – ha sottolineato -. Questo risultato potrà essere ulteriormente migliorato se continuiamo a proteggere anziani e fragili sia con la vaccinazione che con l’accesso precoce alle terapie antivirali. È pertanto indispensabile, proprio per garantire le terapie più appropriate, che gli ospedali attivino o potenzino percorsi sempre più ampi di sorveglianza epidemiologica con la ricerca di tutti i microorganismi, sia virali che batterici".

 

 

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