17 Gennaio 2024

Disturbi alimentari, 10 milioni in dotazione al Fondo per il 2024

Lo annuncia alla Camera il ministro Schillaci. Intanto, venerdìle associazioni scendono in piazza contro i tagli. In commissione al Senato entra nel vivo l'esame del ddl che inasprisce le pene contro chi istiga a comportamenti sbagliati

Di Pa.Al.
Disturbi alimentari, 10 milioni in dotazione al Fondo per il 2024

Dieci milioni per il 2024 al Fondo per il contrasto ai disturbi della nutrizione e alimentazione. A prevederlo sarà un emendamento al Milleproroghe. Lo ha anticipato oggi in Aula alla Camera il ministro della Salute Orazio Schillaci, interrogato sul tema dal Pd che, durante il question time, ha insistito anche sulla necessità di inserire tali disturbi in un capito autonomo dei Lea.

"Al fine di garantire la presa in carico dei pazienti ho deciso, con un emendamento al Milleproroghe – ha spiegato Schillaci –, di mettere a disposizione del Fondo straordinario, pur in assenza di una completa rendicontazione delle Regioni, 10 milioni di euro per il 2024". Fermo restando, ha poi aggiunto, che "con l’entrata in vigore del nuovo tariffario e dell’aggiornamento dei Lea, sarà garantita la piena copertura finanziaria per l'erogazione delle prestazioni in modo strutturale, rendendo non più necessario un qualsivoglia fondo straordinario". Non senza informare che proprio il numero di prestazioni di assistenza ambulatoriale da concedere in esenzione ai pazienti affetti da bulimia e anoressia salirà a 32.

L’annuncio arriva mentre non si arrestano le proteste delle associazioni per i tagli al Fondo per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione che sfoceranno venerdì in manifestazioni in numerose città italiane. Ben 28, come riporta sul suo sito la Fondazione Fiocchetto Lilla, che è tra i promotori della mobilitazione, sottolineando come i Dca siano "triplicati dopo il Covid", al contrario dei posti per curarsi e soprattutto come questo tipo di disturbo colpisca più di 4 milioni di persone e causi "quattro mila morti accertate ogni anno". Anche il Pd parteciperà alle iniziative di piazza, come ha spiegato il deputato Marco Furfaro, replicando al ministro in Aula. Secondo il parlamentare dem, infatti, "è una vergogna che il ripristino delle risorse arrivi dopo la protesta delle opposizioni e la mobilitazione delle associazioni". Ma soprattutto è un intervento che non basta: "Serve andare oltre e mettere i Dca dentro un capitolo autonomo dei Lea".


Intanto, in commissione Affari sociali del Senato entra nel vivo da oggi l’esame del ddl sul tema a prima firma Alberto Balboni (FdI). Cinque articoli in tutto che mirano a definire innanzitutto le patologie che rientrano nella categoria dei disturbi del comportamento alimentare – la legge all’articolo 1 "riconosce come malattie sociali l'anoressia nervosa, la bulimia, il disturbo da alimentazione controllata ed il disturbo evitante/restrittivo" -, ma soprattutto puntano a inasprire le pene per chi istiga al ricorso di condotte alimentari sbagliate, oltre a prevedere una stretta sui social. "Chiunque, con qualsiasi mezzo – si legge all’articolo 2 -, anche per via telematica, determina o rafforza l'altrui proposito di ricorrere a condotte alimentari idonee a provocare o a rafforzare i disturbi del comportamento alimentare, e ne agevola l'esecuzione, è punito con la reclusione fino a due anni e la sanzione amministrativa da euro 20.000 a euro 60.000". Una pena che sale a 4 anni di reclusione (mentre la sanzione amministrativa va da 40 a 150mila euro) se il reato in questione avviene ai danni di un under 14 o di "una persona priva delle capacità di intendere e volere". Sul fronte più strettamente sanitario, come riporta l’articolo 4 che dettaglia appunto il "piano d’interventi", infine, al Servizio sanitario nazionale, alle regioni e province autonome di Trento e di Bolzano spettano interventi mirati a "prevenire e a curare" i disturbi del comportamento alimentare.

 

 

IL DDL 

 

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