Colpa medica, la Federazione dei medici benedice l'ipotesi di proroga dello scudo
Per la Fnomceo, "il decreto Milleproroghe è la sede naturale per l'estensione della misura"

L'ipotesi di estendere lo scudo penale per la responsabilità medica varato con decreto nel 2021, in piena emergenza Covid trova d'accordo i camici bianchi. Con l'Anaao-Assomed che chiede anzi di estenderlo non solo al 2024, ma a tutto il 2025 e con la Fimmg che, attraverso il suo segretario generale Silvestro Scotti, che lo ritiene "un modo per iniziare ad arginare l’allontanamento dei medici dalle branche più a rischio e in più in generare per iniziare a recuperare una fiducia nella professione ormai messa a dura prova da decenni di colpevolizzazione e tagli". Ma sulla possibilità di prorogare la misura oggi arriva anche la benedizione della Fnomceo. La Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, infatti, torna a chiedere - in una Memoria depositata presso le commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio della Camera sul Milleproroghe - proprio di "estendere, nell’attesa della depenalizzazione dell’atto medico, lo scudo penale per i professionisti sanitari, già previsto durante la pandemia di Covid" e di farlo "correlandolo all’emergenza dovuta alla carenza di personale e alla scarsità dei mezzi a disposizione".
Il Milleproroghe potrebbe infatti essere, secondo il presidente Filippo Anelli, "la sede naturale per una estensione del campo di applicazione dell’articolo 3-bis della Legge 28 maggio 2021, n. 76", che aveva introdotto una limitazione della responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario, circoscrivendo la punibilità alla colpa grave.
2Questa Federazione – sottolinea Anelli – ritiene che, in attesa di una soluzione definitiva che porti alla depenalizzazione dell’atto medico come in quasi tutti gli altri Paesi, in maniera analoga a quanto previsto durante la pandemia con il cosiddetto scudo penale, le particolari condizioni di lavoro derivanti dalla carenza di personale, nonché dalla scarsità dei mezzi a disposizione, siano tali da dover sollevare i professionisti sanitari dalla responsabilità penale in tutti quei casi di morte o lesioni, eventualmente provocate ai pazienti, diversi dalla colpa grave.
Infatti, aggiunge il presidente, "la mancanza dei medici e le carenze strutturali tolgono serenità agli operatori che lavorano negli ospedali e sul territorio nel Servizio sanitario nazionale, incentivando la cosiddetta medicina difensiva. Serve una legge che, come durante il Covid, renda non punibili i medici e i professionisti della salute che oramai operano in un contesto sempre più rischioso. Non si tratta di limitare il diritto dei cittadini a poter ottenere il giusto risarcimento per gli eventi avversi, quanto di ridare ai professionisti della salute quella serenità necessaria per affrontare problemi complessi".
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