26 Gennaio 2024

Tumori, al Pascale di Napoli la prima dose in Italia di vaccino mRNA contro il melanoma

E' stata somministrata a un uomo di 71 anni. Si tratta della sperimentazione di fase III. L'oncologo Paolo Ascierto: "La nostra speranza è quella di poter dare una nuova e più efficace opzione terapeutica a quanti più pazienti possibili"

Di NS
Tumori, al Pascale di Napoli la prima dose in Italia di vaccino mRNA contro il melanoma

L'Istituto dei tumori Pascale di Napoli, che ha un ruolo di primo piano nella ricerca sui vaccini antitumorali, ha  somministrato la prima dose in Italia di vaccino anticancro a mRNA per la cura del melanoma. Il paziente è un uomo di 71 anni della provincia di Isernia e a seguirlo dallo scorso settembre è l'oncologo Paolo Ascierto che oggi precisa: "Ci vorrà qualche anno prima di avere i risultati di quest’ultima fase dello studio clinico, la fase III". Insomma, cauto ottimismo, ma anche grande entusiasmo.

"La nostra speranza è quella di poter dare una nuova e più efficace opzione terapeutica a quanti più pazienti possibili. Ed è per questo che oggi è un grande giorno. Il vaccino, prodotto da Moderna – prosegue Ascierto – si basa sulla stessa tecnologia adottata per quelli contro il Covid, cioè utilizzando mRNA sintetici progettati per ‘istruire’ il sistema immunitario a riconoscere specifiche proteine, chiamati ‘neoantigeni’, che sono espressione di mutazioni genetiche avvenute nelle cellule malate. Il suo scopo non è quello di prevenire la malattia, ma di aiutare e supportare il sistema immunitario dei pazienti a riconoscere e ad attaccare più efficacemente il tumore. Certo, essendo una sperimentazione a ‘doppio cieco’ - precisa l'oncologo - potremmo trovarci di fronte ad una dose di placebo. Secondo protocollo, infatti, né il paziente né l’oncologo sanno cosa gli è stato iniettato. Lo sapremo alla fine della sperimentazione".


Ad oggi ci sono ben 70 farmaci immunoterapici allo studio, sia in fase preclinica (su sperimentazioni non umane) che in fase clinica, e solo in Italia si contano circa 200 studi clinici in corso, di cui 51 con arruolamento attivo, che rappresentano a tutti gli effetti una nuova opportunità terapeutica per i pazienti. Dopo il settantunenne di oggi, il Pascale ha in sceening altri 18 pazienti, candidati al vaccino.

Nel frattempo, si stima che nel mondo ce ne siano oltre 40  anti-cancro a mRNA allo studio, mentre continuano ad aumentare le nuove indicazioni per farmaci immunoterapici già in uso. "Come ad esempio il pembrolizumab, un anticorpo monoclonale anti PD-1, mirato cioè a uno dei ‘freni’ del sistema immunitario, prima approvato per il melanoma – evidenzia Ascierto – e a settembre scorso autorizzato come trattamento per il tumore del rene metastatico, per il tumore della mammella triplo negativo metastatico e perioeperatorio, per quello dell’endometrio e della cervice uterina avanzati, del carcinoma dell’esofago e di alcuni tumori gastrici e del colon. Esistono anche combinazioni di immunoterapici come nel caso di nivolumab e ipilimumab approvati e rimborsati dal Servizio sanitario nazionale dal 2022 per il trattamento del tumore del polmone non a piccole cellule metastatico, del tumore del rene avanzato in prima linea di trattamento, nel tumore dell’esofago avanzato a progressione chemioterapica, nel mesotelioma pleurico in prima linea e in alcuni tumori del colon-retto. Abbiamo avuto inoltre l’approvazione dell’utilizzo di anticorpi bispecifici come il tebentafusp nei pazienti con diagnosi di melanoma dell’uvea metastatico o non resecabile che presentano un particolare antigene". Grande emozione intanto per il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi: "Siamo onorati – dice – che il Pascale sia il primo centro in Italia a partecipare alla sperimentazione del primo vaccino a mRNA contro il cancro. Si apre una frontiera completamente nuova, e siamo orgogliosi di esserne protagonisti".

 

 

 

 

 

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