30 Gennaio 2024

Malattie reumatologiche, ne soffrono oltre 5,5 milioni di persone ma non sono nei Lea

FdI e Pd con due risoluzioni puntano a migliorare il percorso di cura dei pazienti. I firmatari dei testi, Vietri e Girelli, ne parlano a Nursind Sanità alla vigilia della discussione in Parlamento

Di Marta Tartarini
Foto di Angelo Esslinger
Foto di Angelo Esslinger

Le malattie reumatologiche riguardano oltre 5 milioni e mezzo di persone in Italia, si tratta di 200 patologie tra cui l'artrite reumatoide, l'artrite idiopatica giovanile, la fibromialgia, le malattie auto infiammatorie, forme che colpiscono a tutte le età, ma soprattutto dai 35 ai 40 anni e oltre i 65. Per migliorare la presa in cura di questi malati si sono mossi prima Fratelli d'Italia e poi il Partito democratico, con due risoluzioni depositate in commissione Sanità della Camera, molto simili che è possibile vengano unificate.

I testi, su cui sarà avviata la discussione domani, puntano a istituire presso il ministero della Salute un tavolo sulle patologie reumatologiche. Inoltre, si pone il tema di inserire queste patologie nei Livelli essenziali di assistenza.
Il fenomeno è tutt'altro che marginale, se pensiamo, come spiega il testo dem, primo firmatario il deputato Gian Antonio Girelli, che "l'Organizzazione mondiale della sanità ha definito le malattie reumatologiche come la prima causa di dolore e disabilità in Europa e ha sottolineato che queste da sole rappresentino la metà delle patologie croniche ad alto potenziale di disabilità". Circa il 10% della popolazione del nostro Paese è affetto da questo tipo di malattie che, si legge ancora, "se non diagnosticate tempestivamente, possono limitare in maniera significativa la mobilità delle persone e, quindi, la qualità della vita".

Ora si accendono i riflettori di Montecitorio. La deputata di FdI, Imma Vietri, spiega a Nursind Sanità che l'esame non è ancora entrato nel vivo: "I due testi non presentano grandi differenze, ma bisogna vedere come si avvia la discussione e poi valuteremo se sarà possibile arrivare a un testo unico". Per la parlamentare il punto principale è la richiesta di istituire presso il ministero della Salute un tavolo che, si legge nella risoluzione, "includa le principali società scientifiche e associazioni di pazienti e caregiver attive nel campo della reumatologia pediatrica, al fine di definire un percorso nazionale per la transizione in reumatologia dall'età pediatrica all'età adulta". Richiesta contenuta anche nella risoluzione del Pd.
Entrambi i documenti puntano proprio sul nodo del passaggio dall'età pediatrica a quella adulta. Per FdI si tratta di "un problema importante e scarsamente considerato all'interno dei modelli organizzativi sanitari" che, scrivono i deputati, "non è codificato all'interno dei Lea o di percorsi di cura condivisi".

Cosa accade quindi nella pratica? Che quando si soffre di patologie che hanno avuto inizio da bambini questo momento "spesso si traduce in una solitudine terapeutica e nella mancanza di un percorso di assistenza coerente".
Anche per Girelli bisogna "favorire l'abbattimento delle difficoltà burocratiche e amministrative che caratterizzano il passaggio di competenze tra il pediatra di libera scelta e il medico di medicina generale". Il problema, spiega al nostro giornale, emerge perché "non c'è un automatismo di subentro da parte del medico di base e dei relativi specialisti. Quindi questo momento diventa spesso un calvario burocratico, per la presa in carico del ragazzo nel suo nuovo status di età, non certo di patologia", conclude il deputato.

 

 

Risoluzione FdI


Risoluzione Pd

 

 

 

 

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