08 Febbraio 2024

"Farmacie sempre più punto di riferimento per i cittadini"

Elette a luogo di fiducia, centrali per erogare servizi e, come spiega il ministro Schillaci, "avamposto per la medicina di genere". Presentato il VI Rapporto Cittadinanzattiva-Federfarma. Arriva intanto la riconferma di Giorgio Palù alla guida dell'Aifa

Di NS
"Farmacie sempre più punto di riferimento per i cittadini"

Cresce la fiducia nei confronti dei farmacisti e, quindi, delle farmacie che si confermano sempre più centrali nella quotidianità dei cittadini. Un vero e proprio primo approdo sul fronte della medicina. E’ questa la fotografia che emerge dal "VI Rapporto sulla Farmacia" curato da Cittadinanzattiva in collaborazione con Federfarma e presentato oggi a Roma. In particolare, dal report emerge come il 50,1% degli italiani sceglie sempre la stessa farmacia proprio per il rapporto di fiducia. Il livello di fidelizzazione è ancora più solido (53,3% contro il 46,2%) tra le persone affette da patologia cronica. Queste ultime, infatti, solo nel 13,1% dei casi si affidano ad una qualsiasi farmacia.

Ciò che risalta inoltre è l’immagine della farmacia come luogo deputato non solo all’acquisto di farmaci, ma anche all’erogazione di servizi. Quelli a maggiore fruizione sono naturalmente la prenotazione di farmaci e altri prodotti da ritirare in farmacia (86,5%), ma poi ci sono anche misurazione della pressione (97,7%),del peso (83,2%), il tampone Covid-19 (76,8%), il monitoraggio dei parametri (46,3%), il CUP (38,7%) e le preparazioni galeniche (34%). Senza dimenticare la telemedicina (65,5%). Un aspetto sul quale ha insistito il presidente di Federfarma, Marco Cossolo, evidenziando come in alcune regioni essa stia "riducendo in modo significativo le liste d'attesa. Quest’anno proprio la telemedicina è tra i servizi più apprezzati, utile per superare le diseguaglianze di accesso ai servizi sul territorio e alleggerire il carico delle strutture pubbliche. La telemedicina è fondamentale anche ai fini della prevenzione, soprattutto in ambito cardiovascolare, ed implementa le attività di prevenzione e screening già svolte in farmacia. Sul fronte dell’antimicrobico-resistenza - ha concluso - la farmacia interviene non solo con la somministrazione di tamponi, ma anche con la formazione e l’informazione nei confronti dei cittadini". 


Dal Rapporto emergono informazioni importanti anche rispetto alle abitudini dei cittadini. Una su tutte? La preferenza per i farmaci equivalenti: più di un italiano su tre (36,5%) dichiara di preferirli abitualmente. L’84% delle persone interpellate ha dichiarato che negli ultimi 12 mesi ha utilizzato farmaci equivalenti, percentuale che sale al 91,3% nei pazienti con patologie croniche; tra le persone senza patologia cronica, che pur fanno uso di farmaci, tale percentuale si ferma al 74,6%. Nello specifico, la preferenza per l’equivalente è nettamente superiore tra i pazienti con patologia cronica (43,4% rispetto al 31,4%). Tra le motivazioni addotte troviamo al primo posto la possibilità di risparmiare (52,1% dei rispondenti), seguita dalla fiducia della proposta fatta dal farmacista (44%) e dalla prescrizione ricevuta dal medico (20,1%). Anche a detta dei farmacisti, il risparmio rappresenta la leva principale che spinge le persone a scegliere il farmaco equivalente (la pensa così l’82,4% dei farmacisti intervistati), segue il senso di fiducia che le persone ripongono nel farmacista (78,6%) e il fatto che l’indicazione dell’equivalente sia indicata nella prescrizione medica (49,7%).

"Grazie alla presenza capillare sul territorio e a professionisti attenti e qualificati, oggi le farmacie assicurano una risposta sempre più articolata e puntuale ai bisogni dei cittadini. Sono un punto di riferimento insostituibile, grazie al rapporto di fiducia con la popolazione, che si è progressivamente rafforzato, soprattutto negli ultimi anni durante la pandemia", ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci. "Questo ruolo è destinato a crescere con la farmacia dei servizi – ha aggiunto -: con il decreto Milleproroghe estendiamo la sperimentazione a tutto il 2024".
Un aspetto, quest’ultimo, sul quale il ministro si è soffermato spiegando: "Lo sviluppo della Farmacia dei servizi risponde alla stessa strategia che guida la riforma delle cure primarie. L’idea di fondo è di promuovere una presa in carico sempre più efficace e in modo omogeneo su tutto il territorio dei bisogni, soprattutto quelli legati alle cronicità, e in una logica di collaborazione con gli altri professionisti sanitari".
Secondo Schillaci, "le farmacie garantiscono un contributo attivo in tanti ambiti: penso al contrasto dell’antibiotico-resistenza con un’attività informativa continua; alle campagne di vaccinazione e alla promozione della prevenzione e degli screening. Aiutano anziani e malati cronici a tenere sotto controllo la malattia e proseguire nei percorsi di cura. Non da ultimo, le farmacie sono un avamposto importante anche per la medicina di genere". 

Un cenno del ministro, infine, alla riforma Aifa, mentre la Conferenza Sato-Regioni ha confermato l'attuale presidente, Giorgio Palù, alla guida dell'Agenzia: "Stiamo portando avanti – ha rimarcato - un ampio programma che mira a disegnare una nuova governance del settore farmaceutico, che dovrà portare a una migliore capacità di cura e infine anche a un risparmio, se possibile, per le casse dello Stato. Cito la riforma di Aifa con cui abbiamo posto le basi per un quadro regolatorio più snello ed efficiente per approvare i nuovi farmaci". 

 

 

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