Carenza personale, Schillaci: "L'assenza dei medici frutto di un'errata programmazione"
Il ministro in Aula al Senato per il question time: in atto misure contro i gettonisti, "a Medicina abbiamo invertito il trend: da 10 a 18mila posti"

La carenza di medici e il ricorso ai "gettonisti". E’ su questo che è intervenuto oggi in Aula al Senato il ministro della Salute, Orazio Schillaci.
Il governo, come ha spiegato il titolare di Lungotevere Ripa rispondendo a un’inetrrogazione di FdI, ha già promosso una serie di misure anche di tipo economico per contrastare l'uso dei cosiddetti 'medici a gettone'.
"D’intesa col ministro dell’Università, abbiamo invertito il trend all’origine incrementando gli accessi al corso di laurea in Medicina e chirurgia ed alle scuole di specializzazione medico specialistica passando dalle circa 10mila unità del 2019 alle oltre 18mila di questo anno accademico". "Con riferimento, invece al cosiddetto problema dell'imbuto formativo' delle specializzazioni mediche e del numero di borse di studio per l’accesso alle scuole di formazione specifica in medicina - ha aggiunto - oggi risulta del tutto superato, grazie anche agli interventi posti in atto con la Missione 6 – component 2 del Pnrr che ha consentito il finanziamento di 4200 contratti di formazione medico-specialistica, aggiuntivi rispetto a quelli finanziati con i fondi ordinari, e di 900 borse aggiuntive per la formazione specifica in medicina generale". Resta tuttavia, ha spiegato Schillaci, "ancora una criticità legata alla distribuzione dei contratti di specializzazione medica dovuta a una minore attrattività di alcune specializzazioni rispetto soprattutto a quelle che offrono maggiori sbocchi lavorativi nel privato e nella libera professione".
Il question time è stata l’occasione anche per tornare a battere l’accento sulla mancata programmazione del passato: "Siamo in questa situazione a causa di decenni di errata programmazione - ha detto Schillaci -. Non c'è traccia nelle manovre dell'ultimo decennio di azioni concrete per aumentare i posti nella facoltà di Medicina, in vista del fisiologico turnover. Non c'è traccia di battaglie per l'abolizione dei tetti di spesa e nemmeno di generiche battaglie a tutela del Servizio sanitario nazionale, al netto di qualche slogan". La strada, ha concluso il ministro, "è quella che abbiamo tracciato fin dall'inizio: il Ssn si sostiene con l'organizzazione, con la valorizzazione del personale e con la caccia alle inefficienze. Stupisce leggere che chi agita il fantasma di una crescente privatizzazione della sanità è proprio chi ha innescato questa tendenza gettonistica non facendo nulla per contrastare le esternalizzazioni e il proliferare di cooperative di medici a cottimo".
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