Fondi per gli ospedali, la difficile triangolazione Fitto-Schillaci-Regioni
Continua il tira e molla tra il ministro per il Pnrr e i governatori. Ballano 1,2 miliardi di euro. Il titolare della Salute cerca di mettere una toppa e annuncia un incontro, martedì, col collega di governo
Sul taglio di 1,2 miliardi di fondi destinati alla messa in sicurezza degli ospedali, denunciato dai governatori, "cercheremo di dare una risposta nei prossimi giorni. Martedì incontriamo il ministro Fitto, poi vedremo le Regioni". Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, cerca di mettere una toppa, dopo le polemiche innescate dalla revisione del Piano nazionale complementare (Pnc) contenuta nell’ultimo decreto Pnrr. Le norme tagliano i fondi per decine di progetti di ristrutturazione degli ospedali, rimandando le opere alle vecchie dotazioni sull’edilizia sanitaria della manovra economica del 1988, serbatoio che però, secondo le Regioni, non sarebbe capiente in ragione del fatto che è già destinato ad altri interventi.
Di qui il tira e molla tra gli enti e il ministro per il Pnrr Raffaele Fitto che, durante le comunicazioni al Senato sul Piano, il 13 marzo scorso, ha difeso la linea, spiegando come "solo 9 su 55" de progetti per gli ospedali sicuri, che andavano appaltati entro dicembre scorso, siano stati affidati e che quindi l’operazione in corso non è di taglio ma di "salvaguardia di quei progetti".
Le posizioni restano distanti, tant’è che non più tardi di ieri, l’assessore alla Sanità dell’Emilia Romagna, Raffaele Donini, audito in commissione Bilancio della Camera in rappresentanza della Conferenza delle Regioni, ha ribadito la contrarietà all’"articolo 1 comma 13 del dl 19", che "cancella risorse già assegnate alle Regioni da fondi Pnc per circa 1 miliardo e 200 milioni di euro", chiedendone l’"immediata cancellazione". Insomma, il clima è fosco. In attesa di qualche schiarita dopo l’incontro, appunto, del ministro Schillaci con il collega Fitto, fissato per martedì.
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