18 Marzo 2024

Covid, la Giornata delle vittime tra memoria e promesse inattuate

Mattarella: "Una pagina dolorosa della storia recente del Paese", Meloni: "Una ferita aperta". Schillaci: "Sacrificio da non dimenticare". Ma per Nursind "Il cambio di marcia non c'è ancora" mentre per Fimmg "vanno riconosciuti gli arretrati ai parenti dei medici morti"

Di Pa.Al.
Foto di Mario Hagen
Foto di Mario Hagen

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha parlato di "pagina dolorosa della storia recente del nostro Paese e del mondo intero", la premier Giorgia Meloni di "ferita ancora aperta", mentre il ministro della Salute, Orazio Schillaci, nel ricordare le immagini dei camion di Bergamo che trasportavano bare, ha messo in evidenza come queste abbiano lasciato "un segno indelebile", oltre a essere "di continuo monito e sprone nelle attività che ci vedono impegnati”. A quattro anni di distanza dalle foto dei mezzi militari che percorrevano le strade della cittadina lombarda, ricorre oggi la celebrazione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus.

Una ricorrenza che, ha affermato il capo dello Stato, "richiama l’attenzione della nostra comunità sulla terribile prova affrontata in occasione della pandemia e costituisce occasione di vicinanza ai familiari dei tanti deceduti a causa della pervasiva diffusione del Covid–19".
Si tratta di "un ricordo che non si esaurisce in questa Giornata, ma portiamo con noi ogni giorno perché non dimentichiamo chi è deceduto a causa del virus e la sofferenza delle loro famiglie – ha detto Schillaci - E non dimentichiamo che tra le vittime della pandemia ci sono stati anche operatori sanitari. Non ringrazieremo mai abbastanza medici, infermieri, operatori sociosanitari, farmacisti e volontari che hanno lottato contro il virus e hanno assistito e curato i malati fino allo stremo delle forze".

Di "sacrificio immenso" in termini di vite umane, "tra pazienti e professionisti della sanità", infatti, ha parlato il Nursind, rimarcando sui social come "il miglior modo per onorare e ricordare le vittime, tra cui molti infermieri" sia "un cambio di marcia nella gestione e organizzazione del Ssn che purtroppo ancora non si è realizzato”. L’eredità pesante della pandemia in termini di vittime è al centro della riflessione anche della Fnomceo. La Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, ha voluto ricordare, oltre a tutti gli scomparsi a causa del Covid, tra professionisti e cittadini, il primo medico – Roberto Stella - che perse la vita quattro anni fa ed evidenziare come da allora (era l’11 marzo del 2020), "quando morì Roberto, il nostro Portale è listato a lutto".
"Ora l’emergenza è finita, grazie all’impegno di tutti, dei medici, degli operatori sanitari, delle istituzioni, dei cittadini, grazie a strumenti come i vaccini e i farmaci – ha affermato il presidente Fnomceo, Filippo Anelli -. Il modo migliore di onorare coloro che non ci sono più è fare tesoro delle lezioni apprese, e non farci trovare mai più impreparati a fronte di una eventuale nuova emergenza".

Da parte sua, infine, la Fimmg nel ricordare il sacrificio dei medici di famiglia rilancia anche sulla necessità di riconocere gli arretrari ai parenti dei colleghi: "In quei mesi difficilissimi il contatto con il proprio medico di famiglia era l’unica luce per tante famiglie giustamente disperate – ha affermato il sgeretario generale Silvestro Scotti -. E per quanto tutto questo oggi possa sembrare un lontano ricordo, non sarebbe giusto dimenticare che è anche grazie ai tanti medici di medicina generale che tante vite si sono salvate. Nel solco di questa precisa scelta di fare tesoro del sacrificio di moltissimi colleghi, Fimmg - in occasione della discussione per il rinnovo dell'ACN (Accordo collettivo nazionale) 2019-2021 - si è spesa e si spenderà ancora se necessario per garantire il riconoscimento degli arretrati a partire dal 2019 anche ai familiari dei medici che hanno perso la vita a causa del contagio da Covid-19".

 

 

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