Diastasi: il Parlamento spinge per l'inclusione nei Lea
Si tratta di una patologia che stenta a essere riconosciuta, ma interessa oltre 100mila donne l'anno in Italia e si manifesta soprattutto dopo la gravidanza. FdI: "Garantire un trattamento uniforme in tutte le Regioni"

Una patologia che troppo spesso non viene riconosciuta come tale. E di conseguenza nemmeno accettata. Eppure la diastasi addominale colpisce oltre 100mila donne in Italia ogni anno. L’eccessiva separazione dei muscoli retti non va derubricata a inestetismo, ma è un disturbo funzionale che può portare a incontinenza, alterazioni gastrointestinali, mal di schiena e altri sintomi. Malgrado ciò, è difficile ottenere un riconoscimento ufficiale, anche sul terreno istituzionale, e ciò rende più difficoltosi i percorsi terapeutici, a partire dagli interventi chirurgici.
Peraltro, la diastasi si presenta soprattutto dopo la gravidanza. E si risolve con due tipi di operazione. Ma diventa fondamentale il terreno della sensibilizzazione e dell’informazione, a beneficio di un problema che riguarda un numero crescente di donne in Italia. “Oggi è stato lanciato un appello urgente” che punta a “sollevare consapevolezza” e a “promuovere azioni concrete per il suo riconoscimento nel Sistema sanitario nazionale”, ha detto Marco Silvestroni, senatore di FdI, a margine di un evento da lui promosso nella Sala Zuccari del Senato dal titolo 'La governance della diastasi dei muscoli retti addominali'.
“Gli studi scientifici confermano che l'opzione chirurgica rimane l'unica soluzione efficace, sottolineando l'importanza di offrire percorsi di supporto e di rendere tale intervento accessibile a tutte le donne attraverso il Sistema sanitario nazionale. È necessario – ha concluso Silvestroni – un intervento concreto ed economicamente sostenibile, incluso l'aggiornamento dei meccanismi di classificazione e l'inclusione della diastasi nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), al fine di garantire un trattamento uniforme in tutte le Regioni italiane e di fornire alle donne gli strumenti necessari per gestire questa patologia in modo efficace”.
L’indebolimento e il conseguente allontanamento dei muscoli retto-addominali riguarda circa il 30% delle donne dopo il parto. Ma può insorgere anche a seguito di un forte dimagrimento o presentarsi dopo interventi chirurgici. L’esercizio fisico preventivo (soprattutto nel periodo prenatale), una sana alimentazione e una postura corretta possono aiutare a prevenire la diastasi. Va detto, infine, che si manifesta con un rigonfiamento visibile nella zona dell’ombelico.
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