25 Marzo 2024

Operatrice sanitaria risarcita dopo l'aggressione. Nursind: "Un bel segnale"

Il caso di Montevarchi: vince la causa e il referente territoriale del sindacato Cullurà spiega: "Non tolleriamo più offese nel nostro Pronto soccorso. Tendenza sempre più preoccupante"

Di U.S.V.
Operatrice sanitaria risarcita dopo l'aggressione. Nursind: "Un bel segnale"


“Bisogna smetterla. Non tolleriamo più offese e aggressioni nel Pronto soccorso di cui, oltre all'attività da sindacalista, sono coordinatore. In questo caso la vittima è una operatrice socio sanitaria, non una nostra iscritta. Ma io ho seguito il caso sin dall’inizio, l’ho accompagnata in tutti i passaggi e la sentenza, la prima per la nostra struttura, ha un valore che spero serva da precedente”. Raggiunto da Nursind Sanità, è perentorio nelle parole e nel tono della voce Claudio Cullurà, segretario territoriale del Nursind Arezzo. Il tribunale del capoluogo toscano ha infatti condannato con 2mila euro di risarcimento, oltre al pagamento delle spese legali, il parente di una paziente che nel gennaio 2023, durante un diverbio, aveva spintonato e fatto cadere la Oss dell’ospedale ‘La Gruccia’ di Montevarchi.

“Finalmente un bel segnale a fronte di una tendenza sempre più preoccupante – aggiunge Cullurà – Nel 2023 abbiamo avuto ben 15 casi e, giusto una settimana dopo la vicenda della Oss, una infermiera nostra iscritta è stata aggredita da un pluripregiudicato. Speriamo che il pronunciamento del tribunale di Arezzo orienti diversamente anche le decisioni di alcuni pubblici ministeri, come quello che ha chiesto l’archiviazione per un altro nostro collega che aveva denunciato un pugno preso alla spalla da un paziente in area 118: secondo il magistrato l’offesa era stata di speciale tenuità”.

Tornando ai fatti, l’aggressore dell’operatrice socio sanitaria, fratello della paziente, non aveva accettato che alla ragazza fosse stato assegnato, in Pronto soccorso, un codice di gravità ritenuto non urgente. L’uomo ha preteso che la giovane fosse subito visitata e i toni si sono alzati finché non è intervenuta l’Oss del servizio di accoglienza, che al termine di una discussione è stata spintonata e fatta cadere a terra. L’operatrice ha sporto querela e il responsabile ha tentato di negare il fatto, ma le telecamere presenti in sala d’aspetto lo hanno incastrato.

Il segretario nazionale del Nursind, Andrea Bottega, a sua volta commenta: “Accogliamo la bella notizia di questa sentenza, perché se si sparge la voce che gli aggrediti ricevono dei risarcimenti, intanto le vittime sono spronate a denunciare, si ottiene più giustizia nei confronti degli aggressori e questi ultimi ci penseranno due volte in futuro, perché si genera un effetto deterrenza. Auspico che siano sempre più le aziende sanitarie a denunciare direttamente, consentendo alle vittime di costituirsi parte civile”.  

 

 

Sempre più vicini ai nostri lettori.
Segui Nursind Sanità anche su Telegram