25 Marzo 2024

Dal Fentanyl al virus Dengue, "nessun allarme al momento in Italia"

Le rassicurazioni di Francesco Vaia, direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, che stoppa gli "urlatori di ritorno sulla 'pandemia x': "Non esiste, è chiamata cosìperchè è incognita" E comunque "ci stiamo preparando"

Di NS
Dal Fentanyl al virus Dengue, "nessun allarme al momento in Italia"

Dengue, Fentanyl, pandemia X: Francesco Vaia, direttore generale della Prevenzione al minitero della Salute, in una intervista al quotidiano Libero, passa in rassegna i temi di cui più si dibatte e su tutte e tre le questioni mette in chiaro come non ci sia appunto nessun allarme nel Paese in questo momento.

"Gli urlatori di ritorno sulla 'pandemia X' che stanno creando allarmi ingiustificati - ha affermato - dovrebbero rendersi conto che anche questo fa crescere una preoccupazione eccessiva nei giovani che già sono stressati per la guerra e mille altre cose". Per poi chiarire: "La pandemia X è una cosa che non esiste. La gente immagina che dopo il Covid arrivi un'altra pandemia che si chiama così. No - ha scandito - non è questo. Diciamocelo senza mezzi termini". Vaia ha quindi aggiunto: "Qualcuno ha semplicemente detto a suo tempo: 'Guardate che potrebbe arrivare una nuova pandemia che chiamiamo X perché è incognita. Cioè non è conosciuta'. Va bene. Infatti ci stiamo preparando, il nostro mood deve essere: 'prepariamoci'".

Ma Vaia parla anche del Fentanyl, la cosidetta 'droga degli zombie'. "Non c'è nessun allarme, almeno non in Italia, e dobbiamo dirci anche questo. Ma il discorso di protezione del Paese sì che c'è, eccome". Vaia ha quindi ricordato la "circolare di allerta tre" che ha diramato il 7 febbraio: "Ho ho detto a tutti, alle forze dell'ordine e alle Regioni, che anzitutto bisogna informare gli operatori dell'esistenza di questo problema. Stiamo parlando di un oppioide che viene impiegato come medicamento: però se nel mondo globalizzato succede che in America, come sta succedendo, viene utilizzato in maniera impropria, io sono molto preoccupato. Faccio prevenzione, il mio compito è fare in modo che le cose non accadono". 

 

Nessun allarme, infine, desta al momento Dengue: "Anche qui, ma una volta tanto vogliamo riconoscere che il nostro Paese sta facendo prevenzione vera?". Quindi Vaia ha sottolineato: "Siamo partiti per primi in Europa. Sempre nel mondo globalizzato, visto che in questo viviamo, se sappiamo che in Brasile ci sono due milioni di soggetti che si sono infettati rispetto alla dengue, e se sappiamo che il vettore principale è la zanzara aedes aegypti, è necessario fare in modo che non venga in Italia. Di nuovo avvertendo medici e infermieri, porti e aeroporti, andando a vedere se sono state fatte le azioni di bonifica". Il direttore generale della Prevenzione ha anche spiegato come la dengue si trasmetta nella sequenza zanzara-uomo-zanzara-uomo e ha anche aggiunto che la zanzara tigre, la aedes albopictus "potrebbe essere, anche se in misura minore, responsabile della malattia. Ma attenzione - ha evidenziato - non c'è nessun allarme perché non abbiamo nessun caso autoctono". Dopodiché secondo Vaia, la aprola chiave è sempre la prevenzione. Che si fa attraverso gli "sfalci dei parchi, per dirne una", ha detto. Proprio "perché non siano luoghi dove si può contrarre malattie ma siano invece zone fruibili. La popolazione deve essere informata: usiamo i repellenti le zanzariere, copriamoci quando andiamo in un posto dove può esserci una presenza di zanzare come negli orti, evitiamo l'accumulo di acqua nei sottovasi. Sono atteggiamenti di buon senso individuale di sistema su cui comuni e regioni possono intervenire", ha concluso. Non senza aggungere un tassello in più: "Offriremo alle persone che vengono dai Paesi a rischio, in questo in questo caso quelli del Latino America, dei test gratuiti su base volontaria. Li faremo e se, po,i uno volesse essere assistito saremo in grado di seguirlo".

 

 

 

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