15 Aprile 2024

Asma, ne soffrono oltre 3 milioni di persone in Italia

A maggio al via consulenze specialistiche gratuite in 40 centri di pneumologia e allergologia. Cosa c'è da sapere sulla malattia e sulle opzioni terapeutiche in campo, a cominciare dai farmaci biologici, ancora troppo sottoutilizzati

Di NS
Foto di Victoria

Torna Asma Zero Week, l’evento nazionale che mette a disposizione dal 13 al 17 maggio e dal 27 al 31 maggio consulenze specialistiche gratuite per pazienti che hanno già ricevuto una diagnosi di asma e i cui sintomi non sono controllati in circa 40 Centri di pneumologia e allergologia specializzati in tutta Italia, prenotabili al numero verde 800 628989 (dal lunedì al venerdì, dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:00). La campagna, promossa da FederASMA e Allergie-Federazione italiana pazienti Odv, in collaborazione con Respiriamo insieme - APS, punta a  sensibilizzare gli oltre 3 milioni di pazienti asmatici in Italia sull’importanza della prevenzione degli attacchi d’asma e la possibilità di ridurre l’impatto della malattia sulla vita quotidiana mediante l’attuazione di corrette strategie terapeutiche e di comportamento, alla luce delle più recenti scoperte scientifiche e cliniche, invitandoli a effettuare un controllo sullo stato della propria malattia.

"Anche quest’anno, insieme a Società Scientifiche e medici, rinnoviamo l’impegno concreto in favore delle persone con asma non controllato, a cui è offerta l’opportunità di effettuare gratuitamente una valutazione specialistica del proprio stato di malattia e ricevere consigli utili alla sua gestione” spiega Mario Picozza, presidente FederASMA e Allergie. “L’evento rappresenta un’occasione per aumentare la consapevolezza sulla malattia, contribuendo a migliorare l’aderenza al trattamento più appropriato, ma anche per promuovere una corretta informazione in merito alle nuove opzioni terapeutiche che oggi possono permettere di modificare in modo sostanziale la gestione della patologia".

Sì, perché l’asma può essere efficacemente trattata e i pazienti possono ottenere un buon controllo di malattia; tuttavia, in assenza di una gestione appropriata, si possono verificare uno scarso controllo dei sintomi, la comparsa di riacutizzazioni e un più rapido declino della funzione respiratoria. Il primo obiettivo della campagna è quindi invitare i pazienti asmatici a effettuare una valutazione della propria condizione.
Un’attenzione particolare va dedicata all’asma grave, una forma della malattia di cui si stima soffrano in Italia circa 300mila persone tra adulti, adolescenti e bambini, e che spesso è sotto diagnosticata a causa di un approccio non corretto e tardivo che comporta un uso improprio di farmaci e un peggioramento della malattia.3-6 La forma più grave di asma colpisce fino al 10% dei pazienti asmatici, assorbendo circa il 50-60% delle risorse dedicate alla patologia nel suo complesso6, e ha un rilevante impatto sul benessere fisico e psicologico, sul percorso scolastico ed educativo, sul lavoro e sulla vita familiare e sociale delle persone che ne soffrono.

 

"L’uso prolungato o frequente di corticosteroidi orali può portare a potenziali effetti collaterali significativi, come il rischio di sviluppare diabete mellito, l’ipertensione o l’osteoporosi", spiega Paola Rogliani, professore ordinario di Malattie dell’apparato respiratorio, Università di Roma Tor Vergata, Direttore UOC Malattie Apparato Respiratorio, Fondazione Policlinico Tor Vergata, Roma e Presidente Sip (Società italiana di pneumologia). "Negli ultimi anni sono stati sviluppati i farmaci biologici, noti anche come anticorpi monoclonali, che rappresentano una svolta significativa nel trattamento dell'asma grave, consentendo di ridurre la frequenza delle esacerbazioni, le visite al pronto soccorso e l'uso di corticosteroidi orali (OCS) Recentemente, anche in Italia è stato approvato un nuovo anticorpo monoclonale per l’asma grave con un meccanismo d’azione che permette per la prima volta di agire già all’inizio della cascata infiammatoria, riducendo le riacutizzazioni di asma con un profilo di sicurezza favorevole. Grazie ai progressi della ricerca e allo sviluppo di nuove opzioni terapeutiche, è possibile migliorare notevolmente la qualità di vita dei pazienti affetti da asma grave, consentendo loro di gestire meglio la loro condizione". La disponibilità di nuove opzioni terapeutiche per l’asma dà oggi la possibilità concreta di operare un vero e proprio cambio di paradigma rispetto al passato, perseguendo risultati sempre più ambiziosi e al contempo semplificando il trattamento offerto ai pazienti.

 

Tra l'altro, "come già accaduto per altre malattie croniche, anche nell’asma si sta delineando con interesse crescente il concetto di ‘remissione’ come obiettivo terapeutico sfidante ma raggiungibile", evidenzia Giorgio Walter Canonica, professore di Medicina respiratoria, Humanitas University; senior consultant Centro Medicina personalizzata: Asma e Allergologia, Humanitas Research Hospital, Rozzano (MI); International Advocate GINA (Global Initiative for Asthma). "La remissione è definita come assenza prolungata di sintomi e di riacutizzazioni, stabilizzazione della funzione polmonare e nessun bisogno di corticosteroidi sistemici per il trattamento della malattia".
In particolare, uno studio condotto in circa 600 pazienti con asma grave di tipo eosinofilico ha evidenziato come il trattamento con un farmaco biologico consentisse di eliminare l’uso di OCS nel 62,9% dei casi, con il 75% dei pazienti senza riacutizzazioni durante il periodo di riduzione degli OCS; nella fase di mantenimento dello studio, in cui i pazienti hanno proseguito per circa 6 mesi la terapia con il biologico, senza OCS o con la dose minima raggiunta in precedenza, sono stati osservati miglioramenti importanti della qualità di vita e in quasi un terzo dei casi anche un recupero della funzione surrenalica laddove il cortisone avesse modificato le sue funzioni normali.

"Le evidenze ottenute dagli studi clinici hanno dimostrato che i farmaci biologici sono in grado, oltre che di prevenire le riacutizzazioni dell'asma, di ridurre la dipendenza dal mantenimento con corticosteroidi sistemici e anche di ottimizzare il trattamento inalatorio di fondo. Ciò permetterebbe addirittura di riscrivere la classificazione della severità dell’asma, da sempre definita sulla base della quantità di farmaci somministrati per ottenerne il controllo: l’avvento dei biologici può consentire, infatti, di ridurre anche la terapia con steroidi inalatori,15 un concetto assolutamente innovativo anche per il paziente", aggiunge Canonica. Ciononostante, ancora oggi molti pazienti che potrebbero beneficiare di queste terapie biologiche trovano difficoltà ad accedervi, rendendo i farmaci biologici ancora sottoutilizzati.

 

"Anche se correlata a un forte impatto sia dal punto di vista fisico che psicologico sulla vita dei pazienti, l’asma grave resta una patologia sottostimata e poco riconosciuta. Da una survey che l’associazione pazienti Respiriamo insieme ha di recente proposto ai suoi soci è emerso come, su un campione di 801 pazienti, il 58% non fosse stato ancora correttamente inquadrato, subendo un forte impatto sulla vita quotidiana e dovendo così assumere alte dosi di corticosteroidi sistemici (OCS) per controllare i sintomi della malattia", segnala Simona Barbaglia, presidente dell'associazione. "Anche per questo, riteniamo importante che l’asma grave dell’adulto venga inserito nel Piano nazionale della cronicità e le sia assegnato un codice di esenzione diverso dall’asma nei Lea, così da definire percorsi virtuosi di diagnosi e cura che possano garantire omogeneità di trattamento su tutto il territorio nazionale". A tal proposito, come fa notare Rogliani, "occorre attivare percorsi territoriali, integrati e multidisciplinari per la presa in carico del paziente adulto affetto da asma grave, con particolare attenzione all’impatto sulla qualità della vita, che privilegi il principio della prossimità delle cure, dell’accesso ai migliori trattamenti possibili nel minore tempo possibile, ma anche di ottimizzazione dei costi e delle risorse. Un esempio - conclude - è il Network Regionale Asma Grave (NeReA) avviato nella Regione Lazio". 

 

 

 

Sempre più vicini ai nostri lettori.
Segui Nursind Sanità anche su Telegram