18 Aprile 2024

Fuga dal Ssn, il 14% degli infermieri vorrebbe lasciare la professione

La stessa intenzione è espressa dal 9% dei medici. Sono i dati del progetto Meteor effettuato anche in Italia, oltre che in Belgio, Paesi Bassi e Polonia e presentati da Cittadinanzattiva

Di NS

Il 9% dei medici e il 14% degli infermieri dichiarano l’intenzione di lasciare del tutto la propria professione. È quanto emerge dal progetto europeo Meteor, effettuato in Belgio, Paesi Bassi, Polonia e Italia. Secondo lo studio, presentato nel corso dell’iniziativa di Cittadinanzattiva "Desertificazione sanitaria: verso una nuova alleanza per colmare il vuoto", nell’ambito della XVIII edizione della Giornata europea dei diritti del malato, le percentuali si invertono (rispettivamente il 16% dei medici e l’8% degli infermieri) riguardo l’intenzione di lasciare il proprio ospedale.


"Sono maggiormente a rischio gli operatori sanitari più giovani e coloro che lavorano sotto stress, in contesti ospedalieri caratterizzati da carenze organizzative e inadeguatezza di attrezzature e materiali e da un clima interno poco collaborativo e stimolante. Tra le politiche in grado di trattenere la forza lavoro sanitaria, lo studio ha evidenziato come più efficaci quelle a sostegno del personale, la formazione mirata e specifica per la leadership, la retribuzione competitiva, l’alleggerimento del carico burocratico e l’adeguamento delle piante organiche", dichiara Domenica Matranga, professoressa ordinaria di Statistica medica presso l’Università di Palermo, partner progetto Meteror.

Sono dati confermati anche dalla ricerca condotta da Cittadinanzattiva nel 2023 su 10mila operatori sanitari appartenenti a venti categorie professionali con l’obiettivo di sondare le motivazioni dei professionisti a restare o lasciare il Ssn. "Poco meno della metà è soddisfatto del proprio percorso professionale ma in egual misura si dice insoddisfatto del proprio ambiente di lavoro che stimola poco o per niente la realizzazione personale e la crescita professionale. Oltre il 40% dichiara di avere carichi di lavoro insostenibili e quasi un terzo denuncia di essere stato vittima, negli ultimi tre anni, di aggressione (verbale o fisica) da parte degli utenti. Nonostante queste difficoltà, i professionisti sanitari credono fermamente nel valore del Ssn e nella salute come bene pubblico, perché pensano di poter contribuire al benessere della comunità (71,6%). Soprattutto, la maggioranza (83,5%) crede che ogni persona debba avere diritto alle cure di cui ha bisogno indipendentemente dalla gravità delle patologie o dal costo delle cure", ha dichiarato Valeria Fava, responsabile politiche della salute di Cittadinanzattiva.

 

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