24 Aprile 2024

Ia in sanità: il governo cerca di indirizzare la rivoluzione

Arriva un ddl sugli algoritmi che dedica ampio spazio al settore salute. Nascerà una piattaforma, gestita da Agenas, per l'innovazione nell'assistenza territoriale. Focus specifico sul trattamento dati

Di Ulisse Spinnato Vega
Ia in sanità: il governo cerca di indirizzare la rivoluzione

Il governo prende atto della rivoluzione che l’Intelligenza artificiale sta imponendo, anche nel settore sanità. E interviene approvando un ddl delega che cerca di integrarsi con la nascente normativa europea, testo per il quale l’esecutivo ha chiesto tra l’altro alle Camere una corsia preferenziale di discussione e approvazione.

Nel disegno di legge di Palazzo Chigi un ampio spazio è dedicato al comparto salute. Viene trattato in primis il tema dell’accessibilità, per cui l’Ia non deve mai generare discriminazioni nella fruizione delle prestazioni sanitarie. Inoltre, è “prioritario il diritto dell’interessato ad essere informato circa l’utilizzo di tali tecnologie”, spiega il governo, secondo cui la diffusione degli algoritmi di Intelligenza artificiale deve essere finalizzata “all’inclusione, le condizioni di vita e l’accessibilità delle persone con disabilità”.

L’altro passaggio importante è dedicato al rapporto, come accade per altre professioni, tra la macchina e il lavoratore. Secondo il ddl, infatti, l’Ia “in ambito sanitario deve lasciare impregiudicata la spettanza della decisione alla professione medica”. Tema sempre più sentito, alla luce dei rapidissimi progressi dei modelli di Intelligenza artificiale che già rischiano di sostituire i camici bianchi sul fronte delle diagnosi e dei protocolli di cura.

Rispetto alla ricerca e alla sperimentazione, il testo di legge spiega che godono dello scudo del rilevante interesse pubblico i trattamenti dei dati, anche personali, eseguiti da soggetti pubblici e privati senza scopo di lucro per fini scientifici collegati ad attività terapeutiche e farmacologiche. Infine, il ddl istituisce una piattaforma di Intelligenza artificiale per il supporto alle finalità di cura e, in particolare, per l’assistenza territoriale, in relazione al Fascicolo sanitario elettronico, ai sistemi di sorveglianza sanitaria e al governo della sanità digitale. Il nuovo strumento sarà gestito da Agenas.

L’Ia intanto appare sempre più decisiva su vari fronti, tutti cruciali per il sistema salute. Innanzitutto il supporto alla diagnostica, con la possibilità di coadiuvare i medici nell’individuazione precoce delle malattie, attraverso ad esempio l’analisi di immagini come risonanze magnetiche, radiografie, Tac. Poi, grazie alla sua enorme potenza di calcolo, il machine learning può aiutare a definire farmaci, mix di farmaci e piani di trattamento e cura personalizzati. Ma gli algoritmi sono pure in grado di monitorare i pazienti e predire possibili ricadute o complicanze. E possono sostenere gli infermieri e gli altri operatori nella pianificazione delle attività quotidiane.

Tuttavia, non c’è solo il versante dei professionisti della salute: l’Ia è ormai a disposizione anche dei normali cittadini che vogliano monitorare meglio la propria salute attraverso strumenti diagnostici a prezzi bassi che si integrano con telefonini, smartwatch e altri dispositivi. È il nuovo paradigma “Healthcare 5.0”, come è stato definito, che mette al centro la personalizzazione delle cure, che vede il ruolo cruciale della telemedicina e che l’Italia sta cercando, con non pochi affanni, di implementare grazie ai fondi del Pnrr.  

 

 

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