08 Maggio 2024

Autonomia: Schillaci: "Non mette in discussione il diritto alla salute"

Il ministro prova a tranquillizzare l'Aula della Camera durante il question time anche sul fronte dell'approvvigionamento di vaccini mRNA anti-Covid: "Il nostro Paese si è reso disponibile a reperirli tutti, se necessari, purchè aggiornati"

Di NS
Autonomia: Schillaci: "Non mette in discussione il diritto alla salute"

"Il ministero della Salute è da tempo impegnato in via prioritaria a restituire ai cittadini un equo accesso alle cure per l’uniforme fruizione in tutto il territorio nazionale dei Lea che, negli anni passati, non è stata pienamente garantita. Questo obiettivo strategico viene conseguito rinforzando da un punto di vista della dotazione finanziaria il nostro sistema ma anche adeguando il modello di governo del rapporto tra Stato-Regioni". Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, prova a rassicucare l'Aula della Camera sull'autonomia differenziata e in particilare sulla "persistenza della caratteristica dell’equità nell’ambito del nostro Servizio sanitario nazionale che ne costituisce uno dei tratti fondamentali".

"Sotto il profilo operativo - ha proseguito - si sta adottando un modello di programmazione sanitaria centrato sullo strumento del Piano sanitario nazionale che testimonia la volontà di passare da una governance 'pattizia' (lo strumento è stato il 'Patto per la salute') a una reale 'governance condivisa' in cui Stato e Regioni si assumono responsabilità davvero condivise verso tutti i cittadini. Il Psn - prosegue il titolare del dicastero segna un cambio di passo nelle relazioni tra livello centrale e regionale e il cambiamento è reso possibile anche dalla capacità di utilizzare dati sempre più granulari integrabili grazie all’investimento tecnologico dell’ecosistema dei dati sanitari nazionale che permetterà di comprendere il fabbisogno di salute con un modello nazionale di classificazione e stratificazione dei bisogni, il relativo fabbisogno finanziario e di valutare le reali performance dei sistemi regionali potendo così garantire il rispetto dei Lea".
"Il disegno di legge sull'autonomia differenziata - ha garantito ancora il ministro - non mette in discussione l'unitarietà del diritto alla tutela della salute ai sensi dell'articolo 32 della Costituzione, come diritto e prerogativa di cittadinanza, cosi' come declinato attraverso i Lea, ma rappresenta un potenziamento della facoltà delle Regioni di modulare la propria organizzazione dei servizi sanitari nel rispetto dei Lea. Ricordo a questo proposito che il concreto rischio di creare disuguaglianze tra 21 sistemi sanitari regionali diversi risale alla decisione - presa peraltro a ristretta maggioranza - di modificare nell'ormai lontano ottobre del 2001 l'assetto costituzionale delle competenze legislative in materia sanitaria. In questo senso, i Lea costituiscono l'unica vera garanzia che in materia vengano determinati a livello statale e devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale". Schillaci ha messo in evidenza che "per quanto riguarda l'analisi dei dati regionalizzati di spesa sanitaria riportati nell'interrogazione del Pd appare evidente che "questi sono condizionati anche dalla realtà economica delle singole regioni italiane. In sostanza, le differenze tra Nord e Sud sono ben note e riguardano la sanità come altri ambiti della vita economica e sociale della nazione. Ma tra gli obiettivi primari del mio ministero, resta fermo l'impegno ad agire con decisione per ridurre tali differenze rinforzando la capacità del ministero della Salute stesso e degli enti a supporto (Agenas, AifaIFA e Iss) di indirizzo, programmazione e monitoraggio del sistema sanitario, specie nell'ambito del nuovo sistema di garanzia dei Lea. Riformare un Ssn prosciugato di risorse, svaligiato dai gettonisti, necessita tempo che fin da subito stiamo impiegando al meglio, supportati dalle Regioni realmente interessate a garantire a tutti il diritto alla Salute", ha concluso.

 

 

Sul fronte dell'aprovvigionamento dei vaccini a mRNA contro il Covid-19, infine, Schillaci ha chiarito che ciò che ha chieto l'Italia e cioà che la fornitura fosse aggiornata alle ultime varianti." Attraverso successive interlocuzioni il nostro Paese si è reso, quindi, disponibile a reperire tutti i vaccini che si fossero eventualmente resi necessari, purché aggiornati". "Devo, a tal proposito, evidenziare - ha aggiunto - che l’Italia ha comunque garantita una fornitura annuale di vaccini mRNA in virtù del pregresso Purchase Agreement sottoscritto, che assicura fino al 31 dicembre 2026 la fornitura annuale di dosi vaccinali anti-Covid. Concludo, rassicurando che le ulteriori valutazioni che si renderanno opportune, verranno effettuate sulla base dell’andamento epidemiologico futuro e, qualora si rilevasse la necessità di dosi vaccinali supplementari e aggiornate a nuove varianti, anche in considerazione di eventuali raccomandazioni internazionali, si procederà ad esperire tutte le operazioni di approvvigionamento ritenute necessarie".  

 

 

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