Fentanyl: nessun allarme ma il governo tiene alta la guardia
L'esecutivo fa il punto con Mantovano e Tajani. Il sottosegretario: "Il fenomeno esiste e va stroncato prima che aumenti". Nel 2023 presenti solo quattro casi nell'ambito delle intossicazioni acute letali

Il fenomeno Fentanyl in Italia appare sotto controllo, con il governo che tiene alta l'attenzione per stroncarlo prima che prenda piede come avviene in altri Paesi, Stati Uniti in testa. A quasi due mesi dalla presentazione del Piano nazionale di prevenzione, illustrato il 12 marzo e di cui Nursind Sanità ha dato conto, l'esecutivo fa il punto con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, mettendo in campo una serie di azioni di contrasto e prevenzione, tra cui una campagna di informazione.
Partiamo dallo stato dell’arte della cosiddetta 'droga degli zombie'. Per Mantovano “l'impressione è che il fenomeno in Italia non abbia le conseguenze devastanti che si registrano negli Stati Uniti ma comunque esiste". Per il vicepremier va "stroncata" la diffusione di questo analgesico "prima che i numeri aumentino". Il governo quindi vuole evitare che prenda piede un utilizzo massiccio del preparato, che ha una potenza di almeno 80 volte superiore a quella della morfina e sviluppa rapidamente dipendenza. In che modo? Con un contrasto da attuare sul terreno del web, soprattutto sui siti cinesi, monitorando i flussi finanziari tramite criptovalute, e poi con una collaborazione internazionale.
La conferenza a Palazzo Chigi è servita poi a presentare una serie di spot che partiranno dal 10 giugno e una campagna di informazione, su cui, spiega Tajani, “verranno coinvolte ambasciate, consolati e scuole italiane all'estero” in un'ottica di prevenzione che si dispiega a livello internazionale. Il ministero degli Esteri si impegna contro la minaccia delle droghe sintetiche anche all'interno del G7 e con un “lavoro costante in ambito Onu e in collaborazione con gli Stati Uniti".
La linea di attenzione del governo è confermata anche dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, che ricorda come "siamo stati i primi in Europa a lanciare l'allarme e abbiamo messo su un piano molto accurato. Credo sia importante - sottolinea - essere pronti a eventuali aumenti della diffusione di questa droga che negli Stati Uniti rappresenta un vero problema sociale. Spero non ci sia una diffusione come negli Usa, ma noi siamo pronti a intervenire".
Dicevamo che il Italia il fenomeno appare ancora circoscritto. Per avere un'idea delle dimensioni ci si può affidare a un dato, anche se non recentissimo, fornito da Sabrina Rossi Strano (a destra nella foto), presidente dei tossicologi forensi, che in conferenza stampa ha spiegato che nell’ambito delle intossicazioni acute letali del 2023 "sono emersi solo quattro casi in cui è presente anche il Fentanyl e solo in un caso è stato la causa principale del decesso".
Infine c'è il capitolo cure. Mantovano fa il punto sul Naloxone, usato come antidoto, notando che si tratta di un "farmaco salvavita" prodotto "in quantità ridottissime da un'azienda che si trova fuori dal territorio nazionale". Ora quindi si pone l'esigenza di poterlo fornire a chi è in prima linea ed effettua i controlli. Quindi il governo pensa ad un "avvio di ordinativi per arrivare in tempi ragionevoli a dotarne tutte le forze dell'ordine. Si tratta di una forte esigenza condivisa dai ministeri dell'Interno e della Salute, che stanno lavorando perché sia soddisfatta il primo possibile", assicura il sottosegretario.
Intanto il Parlamento si prepara all'esame di un decreto legislativo del governo che intende adeguare le norme sul controllo del commercio delle sostanze di nuova introduzione, quale appunto ‘la droga degli zombie’. In commissione Sanità del Senato è stato affidato il ruolo di relatore a Ignazio Zullo (Fdi) che pensa a "specifiche sanzioni" per questi preparati che provocano "effetti letali e trasformano la persona in un morto che cammina".
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