28 Maggio 2024

Sclerosi multipla: i nuovi criteri diagnostici e gli effetti sulla condizione dei pazienti

Sono 140mila i malati di SM in Italia dove si registra una diagnosi ogni tre ore. Proprio sull'importanza degli accertamenti, oltre che della prevenzione, insiste la Fism. I dettagli

Di NS
Foto di Herney Gómez
Foto di Herney Gómez

Solo in Italia la sclerosi multipla colpisce 3.600 persone ogni anno. Si tratta di una malattia per la quale i risultati di una ricerca in continuo movimento hanno cambiato la vita dei malati. Ma si può e si deve fare di più per una patologia che interessa circa 3 milioni di soggetti nel mondo, oltre 140 mila in Italia, dove si registra una diagnosi ogni tre ore. A cominciare dalla prevenzione e dalla diagnosi della malattia, i temi al centro del congresso annuale della Fism, la Fondazione dell’associazione italiana sclerosi multipla, al via oggi a Roma.

Sempre di più i successi della ricerca sulla sclerosi multipla e patologie correlate si legano a un’agenda globale che ha come obiettivo la salute del cervello. E a testimonianza di un lavoro di ricerca mondiale il Congresso Fism apre con la presenza di tanti ricercatori internazionali che con Aism e Fism stanno portando avanti considerevoli progetti per trovare quella cura definitiva che ancora non esiste. Le nuove evidenze scientifiche mostrano che la ricerca sulle cause della sclerosi multipla ha compiuto enormi passi avanti negli ultimi anni. Questo oggi consente sempre di più di immaginare strategie di prevenzione che, se non possono ancora prevenire l’insorgenza della malattia, possono aiutare a identificare i fattori di rischio e scongiurare la disabilità. O a capire quali sono le strade da percorrere. Come accade nel caso del virus Epstein-Barr, ricorda Kjell-Morten Myhr dell’Università di Bergen, ospite della prima giornata di lavori del congresso.

"È ormai dimostrato infatti che l’infezione da EBV sia un prerequisito essenziale per lo sviluppo della malattia, ma non è chiaro ancora in che modo un virus così comune possa contribuire alla SM". Per scoprirlo Myhr e colleghi hanno lanciato il progetto EBV-MS finanziato dall’Unione europea per un valore di 7 milioni di euro - che vede anche la partecipazione di Fism - per studiare a 360 gradi il virus, le sue interazioni con l’ospite, gli stili di vita e immaginare possibili strategie terapeutiche, dagli antivirali ai vaccini. Focus anche sui nuovi criteri diagnostici per la sclerosi multipla: ufficialmente verranno presentati solo al prossimo congresso ECTRIMS - in programma per settembre, a Copenaghen - ma Xavier Montalban del Cemcat, il Centro per la Sclerosi Multipla della Catalogna, ne anticipa i contenuti al congresso Fism. "Grazie al lavoro di revisione portato avanti da esperti radiologi, clinici, epidemiologi e con il contributo del punto di vista dei pazienti, abbiamo raggiunto un consensus su quelli che saranno i nuovi criteri diagnostici per la sclerosi multipla", spiega.

Ma quali sono i benefici di nuovi criteri diagnostici? "La revisione periodica dei criteri diagnostici sulla base delle evidenze scientifiche ci consente di poter anticipare sempre di più le diagnosi e così i trattamenti, magari anche prima della manifestazione dei sintomi - riprende Montalban - E questo, lo abbiamo dimostrato, si associa a una migliore prognosi sul lungo termine, in grado anche di abbassare il rischio di disabilità e migliorare la qualità di vita dei pazienti”. Tra i temi al centro della revisione, ha anticipato Montalban, le caratteristiche del nervo ottico, l’analisi di nuovi marcatori di risonanza magnetica e le valutazioni relative ai pazienti con concomitanti fattori di rischio vascolare. “Abbiamo bisogno di una ricerca che produca ricadute concrete sulla vita delle persone con SM - ha dichiarato Rachele Michelacci, vicepresidente Aism - e l’arrivo di nuovi criteri diagnostici che promettono di migliorare la prognosi e la qualità di vita delle persone risponde appieno al primo dei punti inclusi nella nostra Carta dei Diritti, il diritto alla salute".

 

 

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