29 Maggio 2024

Salute a scuola, solo 3 istituti su 5 hanno aderito al programma Oms per promuoverla

Il 40% di essi non prevede formazione del personale e supporto all'alfabetizzazione sanitaria. In oltre il 70% dei plessi tra i temi più trattati ci sono prevenzione di violenza, bullismo, cyberbullismo e educazione alimentare. I dati del report Gimbe

Di NS
foto di StockSnap
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La quasi totalità delle scuole (95,8%) afferma che il proprio programma scolastico promuove un consumo e un ambiente sostenibili, ma solo il 61,9% ha aderito al programma dell’Oms ovvero poco più di 3 scuole su 5. E tra queste il 25% circa, nonostante la formale adesione, non possiede o non è a conoscenza di un piano dedicato al programma stesso. E’ quanto emerge dal report della Fondazione Gimbe "Scuole che Promuovono Salute: status di attuazione in Italia del programma dell’Organizzazione mondiale della sanità" sulla partecipazione degli istituti scolastici italiani all’iniziativa Oms che mira a rendere la scuola un luogo che sostiene attivamente la salute e il benessere degli studenti. "In assenza di dati sistematici sull’attuazione del programma nelle scuole italiane, abbiamo realizzato una survey per raccogliere informazioni oggettive direttamente dai dirigenti scolastici", ha spiegato il presidente della Fondazione Nino Cartabellotta.

All’indagine hanno partecipato 493 scuole italiane, da 20 Regioni e 101 Province. elle 493 scuole rispondenti, il 51,7% sono istituti comprensivi, il 40,6% scuole secondarie di 2° grado, il 4,7% direzioni didattiche e il 3% scuole secondarie di 1° grado. Tra i dati significativi c’è anche quello relativo all’alfabetizzazione sanitaria: in quasi il 40% delle scuole non è prevista formazione del personale e supporto all’alfabetizzazione sanitaria. "L’assenza di investimenti – ha commentato Cartabellotta – per la formazione del personale scolastico sui temi dell’alfabetizzazione sanitaria rappresentano un ostacolo rilevante per l’implementazione delle SPS (Scuole che promuovono la salute)".

La ricerca evidenzia che solo il 60,8% degli istituti monitora regolarmente l’attuazione del programma scolastico portato avanti con il fine di sostenere la salute e il benessere. Tra i temi più trattati da oltre il 70% delle scuole ci sono: prevenzione di violenza, bullismo e cyberbullismo, educazione alimentare, educazione fisica, life skills. In due scuole su tre viene approfondita anche la dipendenza da internet e videogame. "Da rilevare – ha puntualizzato il presidente – che tutti i temi sono risultati più frequentemente trattati negli istituti aderenti al programma SPS rispetto a quelli non aderenti. Ma alcuni argomenti rilevanti, quali salute mentale e prevenzione delle malattie infettive, sono trattati in meno di un istituto su 5".

Il 76,9% delle scuole riporta investimenti e risorse adeguate per mantenere sicuri gli ambienti scolastici e l’86,2% monitora regolarmente la sicurezza dell’ambiente scolastico intraprendendo eventuali azioni correttive. 
Il 59% degli istituti aderenti al programma SPS coinvolge attivamente studenti e familiari. Questo dato, secondo Cartabellotta, "rileva che l’attuazione del programma SPS, in 2 scuole su 5 avviene in maniera unidirezionale, senza coinvolgimento attivo di famiglie e studenti, indispensabile per la condivisione partecipata ed il successo del programma SPS".
Il 98% degli istituti aderenti al programma SPS (n=299) infine riceve sostegno dai dirigenti scolastici per la promozione del valore e dell’etica dell’iniziativa dell’Oms. "Dalla ricerca emergono importanti spunti di analisi sulla diffusione delle pratiche di alfabetizzazione sanitaria nelle scuole. Queste ultime, per via del loro impianto curricolare e degli spazi garantiti dall’autonomia, si confermano il luogo ideale per lo sviluppo di tematiche legate al benessere fisico e mentale di alunni e studenti per accompagnare il loro percorso di crescita", ha commentato Antonello Giannelli, presidente della Fondazione ANP E.T.S. Sorprende, ha aggiunto, "come le scuole, proiettate in modo consistente verso il contrasto di fenomeni quali il bullismo e il cyberbullismo e verso disturbi tipici dell’età adolescenziale quali quelli alimentari, abbiano in parte perso di vista il contrasto del fenomeno delle dipendenze da fumo, alcol o altre sostanze, sebbene in Italia ciò rappresenti una vera e propria emergenza tra i nostri ragazzi". 
"Alla luce dei risultati della survey – ha torato le somme Cartabellotta – emerge chiaramente la necessità da un lato che il programma SPS raggiunga il massimo grado di implementazione, dall’altro che vengano progettate di iniziative per supportare le scuole italiane nella promozione della salute pubblica e l’utilizzo consapevole dei servizi sanitari".

 

 

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