Melanoma, con l'immunoterapia pre-intervento oltre l'80% di sopravvivenza
Il trattamento incide positivamente anche sul rischio di recidiva. Lo rivela lo studio internazionale Nadina a cui per l'Italia ha preso parte Paolo Ascierto (Istituto Pascale di Napoli). Tutti i dettagli

E' ufficiale: nei casi di melanoma metastatico l’immunoterapia neo-adiuvante, che prevede la somministrazione del trattamento immunoterapico prima dell’intervento chirurgico, ha un indubbio vantaggio sia sulla sopravvivenza che sul rischio di recidiva. Infatti, i pazienti che hanno ricevuto il trattamento prima della chirurgia hanno registrato un tasso di sopravvivenza libera da eventi, cioè dalla progressione della malattia e da morte, pari all'83%, circa il 30% in più rispetto ai pazienti che hanno ricevuto l’immunoterapia solo dopo l’intervento chirurgico. A decretare la superiorità dell'immunoterapia neo-adiuvante, promuovendola di fatto a nuovo standard di cura, è lo studio internazionale Nadina, coordinato da Christian U Blank, scienziato del Netherlands Cancer Institute di Amsterdam, e a cui ha preso parte per l'Italia Paolo Ascierto, presidente Fondazione Melanoma e direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Pascale di Napoli.
I risultati dello studio sono stati presentati al meeting annuale dell'American Society of Clinical Oncology (Asco), in corso a Chicago, e pubblicati simultaneamente dal The New England Journal of Medicine. "E’ arrivata l'attesa conferma dell’efficacia dell’immunoterapia neo-adiuvante nei casi di melanoma metastatico candidati alla chirurgia", commenta Ascierto, che proprio all’Asco presenterà i risultati dello studio italiano NEO-TIM che, in sintonia con Nadina, ribadiscono con forza la superiorità dell’immunoterapia pre-intervento rispetto a quella post. "Questi risultati cambiano la pratica clinica: ora l’immunoterapia neo-adiuvante diventa lo standard di cura per i pazienti con melanoma metastatico", aggiunge.
Ma chi sono i pazienti che posso beneficiare del trattamento neoadiuvante, tutti i pazienti dopo l’intervento chirurgico? No. "Possono beneficiare del trattamento neo-adiuvante quei pazienti che hanno una malattia clinicamente evidente e che può essere resecata chirurgicamente – spiega Ascierto –. Infatti, l’immunoterapia, in presenza di cellule tumorali, aumenterebbe l’efficacia del sistema immunitarion che, dopo l’intervento chirurgico e la resezione completa del tumore, avrebbe un potere maggiore nel prevenire le recidive". Attualmente lo standard di cura per i pazienti con melanoma resecabile è la chirurgia, a cui può seguire una terapia sistemica adiuvante.
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