Liste d'attesa, prossimo banco di prova l'inappropriatezza delle prescrizioni
Schillaci: "Se ne stimano sopra il 20%". E annuncia una risposta a breve. L'appello ai giovani per le donazioni di sangue: "I donatori spesso sono over 60, serve un ricambio generazionale"

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, è tornato a parlare del decreto liste d’attesa, il cui iter è partito con le audizioni in commissione Lavoro e Sanità del Senato. L’occasione è stato l’evento “Salute direzione Nord”. Intervenendo all’iniziativa, però, Schillaci ha posto l’accento su uno dei problemi principali sui quali si sta concentrando il Ministero e che però non è affrontato nel decreto: l’"appropriatezza prescrittiva". "Ci stiamo lavorando e a breve daremo una risposta anche su questo", ha detto il ministro fornendo uan stima del fenomeno: "Una percentuale superiore al 20%, se non al 30, riguarda prescrizioni inappropriate". Schillaci ha quindi ribadito il "fine ultimo" del provvedimento sulle liste d’attesa e cioè "garantire la prestazione nei tempi giusti" e l’obiettivo dell’eliminazione dei tetti di spesa per le assunzioni di personale, definendolo un "vincolo anacronistico".
L’attenzione del titolare del dicastero di lungotevere Ripa si è spostata poi su due questioni di strettissima attualità e connesse tra loro e cioè il caldo e le donazioni di sangue. Su quest’ultimo tema, in particolre, Schillaci ha rimarcato come la carenza di sangue sia "una delle criticità che si possono verificare durante estate. L’anno scorso per prima volta – ha evidenziato - non abbiamo registrato carenza durante il periodo estivo". Non senza però porre l’accento sulla necessità di favorire un "ricambio generazionale dei donatori. Ci rivolgiamo ai giovani e per questo stiamo collaborando anche con la Crui per far sì che gli studenti universitari si avvicininino alle donazioni". I donatori, infatti, "spesso sono over 60".
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