25 Giugno 2024

Primo ok del Parlamento alla legge sul medico di base per gli homeless

Dalla Camera arriva il via libera all'unanimità alla pdl a prima firma Furfaro (Pd). Il deputato dem: "E' un atto di civiltà che regaliamo al Paese". Sportiello (M5s): "Passo avanti ma governo doveva fare di più"

Di Pa.Al.
Primo ok del Parlamento alla legge sul medico di base per gli homeless

Via libera della Camera all'unanimità (con 227 voti favorevoli e, appunto, nessun voto contrario) alla proposta di legge a prima firma Marco Furfaro (Pd) per l'assistenza sanitaria alle persone senza fissa dimora. In base al testo licenziato a Montecitorio - e che ora passerà all’esame del Senato - infatti, queste persone potranno accedere al medico di base. La sperimentazione, al momento, sarà avviata nelle 14 citta metropolitane, con un fondo di 2 milioni in due anni, il 2025 e il 2026, come Nursind Sanità ha già scritto illustrando nel dettaglio il provvedimento.

 

"Da domani - ha sottolineato Furfaro intervenendo in Aula prima del voto finale – queste persone non solo avranno diritto alle cure, ma sapranno che lo Stato non le ha ababndonate. Beninteso, non stiamo dando dei diritti, li stiamo restituendo", ha rimarcato. Per poi aggiungere ancora: "Non è uno Stato che ti dà una pacca sulla spalla, è uno Stato che crede in te, che ti prende in considerazione e ti dice: mi prendo cura'. Credo dobbiamo essere fieri – ha concluso- perché oggi la politica riesce a dare l’immagine più bella, quella che cambia la vita delle persone. Ringrazio tutti per questo atto di civiltà che regaliamo al Paese”.

E di una "grande conquista di civiltà che renderà il nostro sistema sanitario nazionale ancora più giusto e inclusivo”, ha parlato anche la segretaria dem, Elly Schlein. "Grazie alla proposta di legge Furfaro, che estende l’assistenza sanitaria alle persone senza dimora – ha aggiunto - si colma una grave lacuna che impediva loro l’accesso al medico di base, ai centri di salute mentale, ai Sert, ai consultori e alla medicina preventiva".

Di passo avanti, infine, ha parlato la deputata M5s, Gilda Sportiello, prima firmataria di una pdl sullo stesso tema. "Questo provvedimento è frutto di un lavoro che come Movimento abbiamo sempre portato avanti, ma avremmo voluto garantire il diritto alla salute a tutti e a tutte, come la nostra Costituzione – e direi anche la nostra coscienza – ci impone di fare", ha dichiarato in Aula in occasione delle dichiarazioni di voto sulla proposta di legge di cui è una dei proponenti.

Alla parlamentare pentatstellata è rimasto l’amaro in bocca per alcune modfiche boccitae dal governo: "Garantire assistenza territoriale anche a chi non ha una residenza – ha evidenziato – avrebbe permesso anche di decongestionare gli ospedali e migliorare il livello del servizio di emergenza-urgenza. Avevamo proposto diversi emendamenti, tra cui ad esempio quello che prevedeva la possibilità per i Comuni di stabilire residenze virtuali nelle quali iscrivere le persone senza fissa dimora. Al momento, solo alcuni Comuni virtuosi garantiscono questa possibilità e il no del governo – ha concluso - crea un’inaccettabile discriminazione, perché c’è chi vive in un comune che ha istituito la residenza virtuale e può quindi chiedere l’attivazione di un medico di base e l’accesso al Servizio sanitario nazionale e chi invece non si vedrà riconosciuto quel diritto alla salute che dovrebbe essere garantito a tutti". 

 

 

 

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