La diagnosi fa un passo avanti: ecco la digitalizzazione dei campioni di tessuto
E' il cuore del progetto Digital Pathology del Campus Bio-Medico che grazie a un sistema di tracciabilità consentirà di monitorare con precision il percorso di ogni campione istologico, dai prelievi iniziali agli accertamenti finali

Rivoluzionare la diagnostica anatomopatologica grazie a un sistema di tracciabilità avanzato per la gestione digitale dei campioni. È il cuore del progetto Digital Pathology appena avviato dalla Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, che promette di accelerare i tempi di diagnosi, gestire con maggior efficacia i pazienti e contribuire allo sviluppo di nuove linee di ricerca. "In un’epoca in cui la tecnologia gioca un ruolo sempre più centrale nel settore sanitario, il connubio tra tracciabilità e digitalizzazione – spiega Giuseppe Perrone, direttore dell’Unità operativa complessa di Anatomia patologica (Uoc) del Policlinico Campus Bio-Medico – rappresenta un passo fondamentale verso il miglioramento dei servizi per la salute, garantendo una maggiore sicurezza, precisione e tempestività nelle diagnosi e nei trattamenti".
Il sistema di tracciabilità consente di monitorare con precisione e in dettaglio il percorso di ogni campione istologico, dai prelievi iniziali alla diagnosi conclusiva, in modo da garantire sicurezza, controllo e standardizzazione del processo. Grazie all’utilizzo di tecnologie RFID, codici a barre e software specializzati, l’Anatomia patologica del Policlinico Campus Bio-Medico può adesso tracciare ogni singolo campione in tempo reale, riducendo al minimo il rischio di errori e garantendone la corretta identificazione. L’implementazione di questo sistema migliora la qualità e l’affidabilità delle diagnosi patologiche, e contribuisce a ottimizzare i flussi di lavoro.
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