08 Luglio 2024

Liste d'attesa, Schillaci lancia il cronoprogramma

Costituito da una serie di decreti, dovrebbe concludersi nell'arco di due mesi. E incalza: "Medici e infermieri mancano in Europa e non solo in Italia". Il fascicolo sanitario elettronico? "Strumento contro le diseguaglianze"

Di NS
Liste d'attesa, Schillaci lancia il cronoprogramma

Il ministro della Salute Orazio Schillaci annuncia il cronoprogramma sulle liste d'attesa. Ospsite del "Forum in masseria" di Bruno Vespa nel fine settimana, infatti, il titolare del dicastero di Lungotevere Ripa ha spiegato: "Il cronoprogramma è scandito da una serie di decreti e dovrebbe concludersi nell’arco di due mesi". Quindi ha aggiunto: "I punti essenziali sono la piattaforma di monitoraggio, un organo centrale di vigilanza che controlli che i tempi siano rispettati e un Cup unico del pubblico e del privato convenzionato per razionalizzare la domanda". 

Il ministro ha naturalmnete difeso il provvedimento criticato da diversi addetti ai lavori tra medici e infermieri: "Se non si hanno dati precisi qualunque problema non può essere affrontato", il tema della lunghezza delle liste di attesa "in vent’anni non è stato risolto e questo governo ora ci mette la faccia". ll piano, ha quindi spiegato Schillaci, consiste "in un vero monitoraggio su tutto il territorio nazionale, che prima non c’era. Il primo obiettivo era chiarirci le idee e il fatto che i cittadini lo abbiano capito dimostra l’importanza di questo provvedimento e mi fa capire quanto tengano alla salute". 

Dal ministro anche un appello: "Se vogliamo ammodernare veramente il Ssn abbiamo bisogno del contributo di tutti, nessuno può tirarsi indietro. Se si vuole fare il bene del Ssn bisogna trovare il modo di armonizzare. Il territorio va completamente rivalutato e chi ha più capacità è giusto che la metta a disposizione", ha detto. Non senza fare qualche puntualizzazione: "Tutti i problemi sono europei e mondiali, dispiace che quando c’è un periodo elettorale vengano fatti vedere artatamente come problemi siano solo italiani. Non è così: i medici e gli infermieri non si trovano in Europa, non solo in Italia"Stesso discorso sulla carenza di farmaci  che non è solo un problema italiano: "I farmaci che mancano, come ha detto Aifa due giorni fa, sono 300 non 1.800 come scrive qualcuno creando falsi allarmi in un settore che ha invece bisogno di notizie certe e sicure". 

 

Una difesa infine del fascicolo sanitario elettronico che garantisce "una ottima sicurezza dei dati, i dati non saranno a disposizione di terzi" ed è "fondamentale per avere una sanità più moderna e per superare le diseguaglianze. Fascicolo sanitario elettronico - ha sottolineato - vuol dire che una zona meno agiata dell’Italia avrà la possibilità in tempo reale di avere un consulto da un professionista che sta da un’altra parte". Inoltre “permetterà di risparmiare tempo perché quando un paziente arriva al pronto soccorso col fascicolo sanitario elettronico, si conosce tutta la sua storia clinica, tutti gli esami che ha fatto e non sarà necessario magari ripetere gli esami. E questo - ha concluso -  magari darà maggiore velocità alle cure".

 

 

Sempre più vicini ai nostri lettori.
Segui Nursind Sanità anche su Telegram