08 Luglio 2024

Francia, è guerra agli oppioidi sintetici

Spaventa la circolazione di nitazeni, 40 volte più pericolosi del fentanyl e con un alto rischio di overdose fatale. Da domani nel Paese scatta la stretta. Saranno inclusi nell'elenco degli stupefacenti: vietati produzione, vendita e utilizzo

Di S.D.A.
Foto di Kris
Foto di Kris

Gli oppioidi sintetici si stanno rivelando sempre più la nuova frontiera delle droghe, generando di conseguenza allarme nel cuore dell’Europa. In Italia, ad esempio, la soglia d’attenzione sul Fentanyl è massima. Non a caso, di recente, in occasione della presentazione della Relazione annuale sulle tossicodipendenze da parte del governo, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha informato circa un’attività di monitoraggio in corso negli istituti penitenziari, proprio perché questa sostanza la cui singola dose "è equivalente a 100 volte una dose di eroina", rischia di entrare nelle carceri anche attraverso applicazioni in cerotti. Ma è la Francia a distinguersi per pugno di ferro su questo fronte. Il Paese transalpino ha infatti dichiarato guerra in particolare ai nitazeni, 40 volte più pericolosi del Fentanyl.

A partire da domani, 9 luglio, l'Eliseo vieta dunque la produzione, la vendita e l'utilizzo dei nitazeni, una "nuova classe particolarmente pericolosa", ora inclusa nella lista dei narcotici. L’Agence nationale de sécurité du médicament et des produits de santé (Ansm, l'equivalente dell'italiana Aifa) e il ministero della Salute d'Oltralpe spiegano che i "nuovi oppioidi sintetici, i nitazeni appunto, circolano attualmente in Francia sul mercato delle droghe illecite" e sono "particolarmente pericolosi in quanto più forti di altri oppioidi, con un alto rischio di overdose potenzialmente fatale, anche a basse dosi". Tanto che - chiariscono - anche "il rischio di dipendenza associato a questi prodotti è maggiore".

 

Indispensabile dunque per le autorità sanitarie francesi, "in un contesto in cui gli spostamenti estivi della popolazione saranno molto significativi" decidere di includere questi composti nell'elenco degli stupefacenti e vietarne da domani produzione, vendita e utilizzo.
È ormai acclarato, sottolineano dall'Ansm, che "gli oppioidi sono una famiglia di sostanze che agisce in particolare sul sistema nervoso centrale". Utilizzate principalmente come antidolorifici, morfina e Fentanyl su tutti, queste sostanze, classificate come stupefacenti e di origine naturale, semisintetica o sintetica, "sono anche oggetto di mercato e consumo illecito". Ora, i nitazeni hanno una struttura chimica comune di tipo benzimidazolico e sono chiamati anche "derivati del benzimidazolo". La maggior parte di essi sono più potenti della morfina. "Si presentano sotto forma di polvere, compresse e liquidi, spray" e "sono presenti da soli o associati ad altre sostanze psicoattive, talvolta all'insaputa dei consumatori", spiega ancora l'Agenzia nazionale.  Sono stati rilevati in presunti campioni di eroina, Fentanyl, cocaina, ketamina e persino in farmaci contraffatti. Vengono iniettati, inalati o consumati per via nasale o rettale.

 

In dosaggi eccessivi comportano "disturbi della coscienza, depressione respiratoria e miosi (pupilla ristretta)". I sovradosaggi, peraltro, scatenano reazioni all’improvviso, entro un tempo molto breve dall’assunzione, tanto da risultare fatali. In Francia un primo cluster di casi è stato identificato dalla Rete di vigilanza sulle tossicodipendenze dall'inizio del 2023 e sono stati segnalati due decessi. Mentre in Inghilterra e nell'Europa dell'Est dallo scorso anno sono già state registrate diverse decine di decessi legati ai nitazeni. "L’uso cronico di nitazeni comporta anche un rischio di tolleranza (necessità di aumentare le dosi per ottenere gli stessi effetti desiderati) e dipendenza, come con tutti gli oppioidi". A scopo preventivo e nell'ambito della riduzione dei rischi legati all'uso di oppioidi, il ministero della Salute francese raccomanda "ai consumatori e/o a chi li circonda di avere a disposizione uno o più kit di naloxone, cioè l'antidoto in caso di overdose".

 

 

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