10 Luglio 2024

Oms, via libera al primo autotest per l'Epatite C

Ogni giorno nel mondo 3.500 persone muoiono a causa del virus Hcv. Il nuovo strumento è una "pietra miliare" per ampliare la diagnostica e i trattamenti di qualità

Di S.D.A.
Oms, via libera al primo autotest per l'Epatite C

Si stima che in Italia siano circa 300mila le persone inconsapevoli di essere affette dal virus Hcv (Epatite C), persone non ancora trattate. Per loro arriva oggi un'importante notizia dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). L'Organismo internazionale ha infatti "pre-qualificato il primo autotest del virus dell’epatite C". Uno strumento che può fornire un supporto fondamentale per ampliare l’accesso agli esami e alla diagnosi, accelerando gli sforzi globali per eliminare il virus.

Il test - spiega L'Oms in una nota -, chiamato OraQuick Hcv e prodotto da OraSure Technologies, è un'estensione di quello rapido per anticorpi OraQuick Hcv, pre-qualificato dall'Oms nel 2017 per uso professionale. "La versione di autotest, concepita specificatamente per l'utilizzo da parte di utenti non esperti, fornisce ai soggetti un unico kit contenente i componenti necessari per eseguire l'analisi". L’Organizzazione ha raccomandato l’autotest per l'Hvc (Hcvst) nel 2021 al fine di integrare la disponibilità di esami già esistenti nei vari Paesi. Una raccomandazione che si basava su prove che dimostravano la sua capacità di aumentare l’accessibilità e l'utilizzo, in particolare per le persone che altrimenti non avrebbero potuto sottoporsi allo strumento diagnostico.

I progetti di implementazione dell’Hcvst a livello nazionale, ampiamente sostenuti da Unitaid (l'Iniziativa sanitaria mondiale per diagnosticare e curare le principali malattie nei Paesi a basso e medio reddito), ne hanno confermato gli alti livelli di accettabilità e fattibilità. Il test poi consente di poter operare una scelta personale, in autonomia, accedendo a servizi di auto-cura senza alcuna stigmatizzazione. "Ogni giorno 3.500 persone muoiono a causa dell’epatite virale. Dei 50 milioni di persone che convivono con l’epatite C, solo il 36% ha ricevuto una diagnosi e solo il 20 ha avuto un trattamento curativo entro la fine del 2022", afferma la dottoressa Meg Doherty, direttrice del dipartimento Programmi globali contro Hiv ed epatite dell'Oms. "L’aggiunta di questo prodotto all’elenco di pre-qualificazione è un modo sicuro ed efficace per ampliare i servizi di test e il trattamento dell’Hcv, garantendo che un maggior numero di persone riceva le diagnosi e le cure di cui hanno bisogno e, contribuendo così all'obiettivo globale dell’eliminazione dell’Hcv", spiega Doherty.

Il programma di pre-qualificazione (Pq) dell’Oms per la diagnostica in vitro (Ivd) valuta una serie di test, compresi quelli utilizzati per la rilevazione degli anticorpi contro l’Hcv e analizza gli Ivd in relazione a standard di qualità, sicurezza e prestazioni. "Si tratta - chiarisce l'Oms - di una pietra miliare nel sostenere i Paesi nel raggiungimento di diagnosi e monitoraggio di trattamenti di alta qualità". "La disponibilità di un autotest per l’Hcv pre-qualificato dall’Oms consente ai Paesi a basso e medio reddito di accedere a opzioni sicure e convenienti, essenziali per raggiungere l’obiettivo arrivare a diagnosticare il 90% di tutte le persone affette dal virus", afferma il dottor Rogério Gaspar, direttore del dipartimento Regolazione e Pre-qualificazione dell'Oms.

Dopo questo primo passo, l'Organizzazione mondiale della sanità intende continuare a valutare ulteriori autotest per l’Hcv, a sostenerne l’implementazione sulla base di evidenze scientifiche e a collaborare con le comunità per ampliare il ventaglio di opzioni disponibili per tutti i Paesi.

 

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