Covid, guardia alta dell'Oms
Il direttore generale Tedros: "Vaccinare fragili e operatori sanitari". Sull'aviaria "basso rischio, ma non siamo in grado di monitorare i virus negli animali". Punto anche su Mpox che rimane "una minaccia per salute globale"

La settimana scorsa, "gli Stati Uniti hanno segnalato un quarto caso umano di influenza aviaria (H5N1) in seguito all'esposizione a mucche da latte infette". Ha esordito così, con un aggiornamento sui contagi, il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, facendo il punto sullo stato della salute mondiale. Non c’è solo l’aviaria, appunto. Il numero uno dell’Oms ha passato in rassegna anche le altre principali emergenze virali, dal Covid al Mpox.
Ma andiamo con ordine. Sull’’influenza aviaria ha ricordato che in Cambogia risultano casi H5N1 di due bambini che hanno avuto contatti con polli malati o morti. "Per il momento non è stata segnalata alcuna trasmissione da uomo a uomo, motivo per cui l’Oms continua a valutare basso il rischio per la popolazione. Tuttavia, la nostra capacità di valutare e gestire tale rischio è compromessa dalla limitata sorveglianza dei virus influenzali negli animali a livello globale", ha sottolineato Tedros. E' essenziale "comprendere come questi virus si diffondono e cambiano negli animali" per identificare eventuali modificazioni che potrebbero aumentare il rischio di epidemie nell’uomo o il potenziale di una pandemia. Per questi motivi il direttore generale ha invitato "tutti i Paesi a: rafforzare la sorveglianza e la segnalazione dell’influenza negli animali e nell’uomo; condividere campioni di virus influenzali con i Centri che collaborano con l'Oms; condividere sequenze genetiche di virus influenzali umani e animali con database accessibili al pubblico; fornire protezione ai lavoratori agricoli che potrebbero essere esposti ad animali infetti e accelerare la ricerca sull'influenza aviaria". Oltre, infine, ad incoraggiare una più stretta cooperazione tra il settore della salute animale e quello della salute umana.
Tedros ha poi riservato un passaggio del suo intervento al Covid-19, che "ancora oggi uccide in media 1.700 persone a livello globale ogni settimana" e i cui dati "mostrano che la copertura vaccinale è diminuita tra gli operatori sanitari e le persone sopra i 60 anni, che sono due dei gruppi più a rischio". Da qui, la raccomandazione Oms a ché "le persone appartenenti ai gruppi a più alto rischio ricevano un vaccino Covid-19 entro 12 mesi dall’ultima dose". E ancora, desta preoccupazione il Mpox che "rimane una minaccia per la salute globale, con 26 Paesi che hanno segnalato solo in questo mese diversi casi all’Oms". Ad esempio nella Repubblica Democratica del Congo l'epidemia non mostra segni di rallentamento: sono oltre 11.000 i casi segnalati quest’anno e 445 decessi. I bambini, i più colpiti. Il Sudafrica ha recentemente segnalato all’Organizzazione mondiale della sanità 20 casi di vaiolo, inclusi tre decessi. I casi riguardavano tutti uomini, la maggior parte dei quali aveva avuto rapporti omossessuali. Non essendo stati rintracciati casi che provassero viaggi internazionali, è possibile che i contagi rappresentino una piccola percentuale di tutti gli episodi e che la trasmissione nella comunità sia in corso. L’Oms, come ha ribadito il direttore generale, sta supportando entrambi i Paesi nella risposta alle epidemie, nel condurre la sorveglianza, nel coinvolgere le comunità colpite e nello sviluppare strategie di immunizzazione per garantire la risposta più efficace.
LIVE: Media briefing on global health issues with @DrTedros https://t.co/P0sMl1h9w7
— World Health Organization (WHO) (@WHO) July 11, 2024
Sempre più vicini ai nostri lettori.
Segui Nursind Sanità anche su Telegram