17 Luglio 2024

Tumore al pancreas, ecco il ddl per migliorare l'accesso alle cure

Il provvedimento a firma Mazzella (M5s) punta alla creazione di centri specializzati sul territorio per un approccio integrato e multidisciplinare. Il senatore: "Con 15mila nuove diagnosi nel 2023, è un'emergenza silenziosa che va affrontata subito"

Di Pa.Al.
Tumore al pancreas, ecco il ddl per migliorare l'accesso alle cure

Il tumore al pancreas solo nel 2023 ha contato in Italia quasi 15mila nuove diagnosi e si attesta tra le neoplasie con i livelli tra i più bassi di sopravvivenza a cinque anni. Dati che fanno parlare Orfeo Mazzella, capogruppo del M5s in commissione Affari sociali del Senato, di "emergenza silenziosa che le istituzioni devono affrontare ad horas". Motivo per cui si è fatto promotore di un disegno di legge, oltre che di un ordine del giorno all'interno del decreto Liste d’attesa "con l’obiettivo - spiega - di garantire le migliori cure ai pazienti affetti da tumore al pancreas".  

 

"Va acceso un faro sull’adenocarcinoma del pancreas – spiega Mazzella -, la patologia tumorale con la peggiore prognosi tra le neoplasie solide, la cui sopravvivenza a cinque anni è del 12,5%. Questa neoplasia ha contato quasi 15mila nuove diagnosi in Italia solo nel 2023, divenendo la terza causa di morte per tumore, pur essendo destinata a diventare la seconda a livello planetario entro il 2030". Ma è anche un altro il tasto dolente che tocca il senatore stellato: "Ad oggi, purtroppo, si registra una forte sperequazione regionale nell’accesso alle cure, se consideriamo che il 40% dei pazienti residenti nel Sud Italia, con picchi fino al 76% dei pazienti residenti in Calabria, si sono spostati verso i centri di elevata efficienza nel Settentrione, generando un impatto socio-economico rilevante per i malati e le loro famiglie".

Ecco perché il fulcro del disegno di legge, che conta in tutto sei articoli, è rappresentato dall’istituzione delle Pancreas Units, "quali centri specializzati nella cura dei tumori del pancreas". Non a caso l’articolo 2 del testo le dettaglia così: "Si definiscono ‘pancreas units’ i centri specializzati nella cura dei tumori del pancreas che hanno una struttura organizzativa multidisciplinare, individuata attraverso una selezione dei centri in base a volume e qualità delle prestazioni, che sulla base di un percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale standardizzato focalizzato sul paziente consenta un approccio integrato alle neoplasie del pancreas e della regione periampollare, con l'obiettivo di migliorare la qualità dei servizi e dei risultati clinici". Mentre il successivo articolo detta i parametri per realizzare le Unità, demandando a un decreto del ministero della Salute linee guida ad hoc, che vanno dal volume minimo di prestazioni e specifici servizi clinici da erogare ai criteri "per determinare le competenze professionali del team multidisciplinare”, oltre a quelli di selezione dei centri al fine, si legge nell’articolato, "di garantire i migliori esiti, che devono combinarsi con la programmazione sanitaria della Regioni e impedire la forte sperequazione regionale nell’accesso alle cure".

E i costi? Come recita l’articolo 5, il ddl non prevede "nuovi o maggiori oneri di finanza pubblica". "La mia proposta è a costo zero per lo Stato, dal momento che dovranno essere le Regioni a provvedere alle attività disposte nell’iniziativa parlamentare", puntualizza Mazzella, che ora aspetta che venga licenziato il decreto Liste d’attesa: "Il primo banco di prova è il decreto Liste d’attesa, all’interno del quale ho presentato un odg ad hoc che impegna il governo a prevedere, nel primo provvedimento utile, l’istituzione delle Pancreas Unit e la definizione del modello organizzativo e dei requisiti minimi per la costituzione delle reti regionali: l’auspicio - conclude -  è che, al netto di ogni steccato politico, si possa finalmente tendere una mano a questi malati che non possono essere lasciati indietro".

 

 

Il disegno di legge

 

 

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