12 Settembre 2024

Dengue, Zika, Chikungunya: gli aggiornamenti dell'Istituto superiore di sanità

Al 10 settembre sono 412 i casi di DENV, di cui due autoctoni. Dal periodo di incubazione alle cure, ecco cosa è utile sapere

Di NS
Foto di FotoshopTofs
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Dengue (DENV),Zika e Chikungunya: arrivano gli aggiornamento sulle arbovirosi da parte dell'Istituto superiore di sanità. Nel dettaglio, dal 1 gennaio al 10 settembre 2024, al sistema di sorveglianza nazionale dell’Iss risultano: 412 casi confermati di Dengue (410 associati a viaggi all’estero e 2 casi autoctoni, età mediana di 40 anni, 48% di sesso maschile e nessun decesso); 6 casi confermati di Zika Virus (tutti associati a viaggio all’estero, età mediana di 49 anni, 50% di sesso maschile e nessun decesso) e 12 casi confermati di Chikungunya (tutti associati a viaggi all’estero, età mediana di 49 anni, 50% di sesso maschile e nessun decesso). Sono poi 42 i casi confermati di infezione neuro-invasiva – TBE (40 casi autoctoni e 2 associati a viaggio all’estero, età mediana di 54 anni, 69% di sesso maschile e nessun decesso); 64 casi confermati di Toscana Virus (tutti autoctoni, età mediana di 53 anni, 67% di sesso maschile e nessun decesso).
Riguardo i dati forniti dalla sorveglianza integrata del West Nile e Usutu virus, il bollettino settimanale riporta che al 5 settembre salgono a 296 i casi nell’uomo segnalati in Italia e undici i decessi dall’inizio della sorveglianza, partita a maggio. 

 

In partioclare, in merito al Dengue, come ricorda l'Iss, l'aumento di casi a livello mondiale ha portato le autorità italiane ad alzare il livello di vigilanza in porti e aeroporti. Nel 2023, infatti, sono stati riportati più di 6 milioni casi e più di 6mila morti per dengue in 92 paesi/territori in tutto il mondo. A livello globale, le Americhe risultano essere le più colpite, con importanti epidemie dovute alla circolazione di tutti e 4 i sierotipi. Anche nel 2024, in particolare in Brasile e Argentina, sono documentate decine di migliaia di infezioni da DENV.

 

Il periodo di incubazione, è bene ricordarlo, va dai 3 ai 14 giorni mentre il periodo medio di incubazione è di 4-7 giorni. L'infezione può essere asintomatica in più del 50% dei casi o caratterizzata da una malattia febbrile moderata, la febbre da dengue, fino ad arrivare, in circa il 5% dei casi sintomatici, alle forme più gravi. Il tasso di mortalità può infatti variare da meno dell’1% fino a circa il 10-15 % nelle forme gravi. Pur rappresentando un’intensa area di ricerca scientifica e sperimentazione, non è disponibile una terapia antivirale specifica autorizzata, ricorda l'Istituto superiore di sanità, ovvero in grado di inibire la replicazione di DENV nell’individuo infetto. La cura dei malati sia nelle forme lievi che in quelle più severe, si basa quindi su terapie sintomatiche e di supporto.

Per quanto riguarda la prevenzione, a livello globale, sono ad oggi disponibili sul mercato, dopo molti anni di ricerche, sperimentazioni e trial clinici, due vaccini tetravalenti formulati con virus vivi attenuati mentre sul fronte della sorveglianza è bene sapere che in Italia è attiva tutto l’anno e non solo per eventuali casi trasmessi sul nostro territorio ma anche per la sorveglianza di casi contratti in paesi endemici/epidemici per questa malattia. La trasmissione in Italia dipende dall’attività del vettore che è in grado di trasmettere l’infezione all’uomo. Il periodo in cui questa attività è più elevata, e quindi è più possibile la trasmissione, è dalla primavera all’autunno. Per questo motivo la sorveglianza viene intensificata in questi mesi.

 

 

 

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