Bonus psicologo: i soldi sono pochi e Schillaci prende tempo
Il ministro della Salute alla Camera: "Valuteremo con il dicastero dell'Economia". Sulle aggressioni ai sanitari conferma: "Arresto in flagranza anche differita, più filtri all'ingresso e videosorveglianza"

Ha preso tempo il ministro della Salute, Orazio Schillaci, sul tema delicato del rifinanziamento del bonus psicologo. Nuove risorse sarebbero necessarie, ma la coperta è corta e l’inquilino di Lungotevere Ripa, durante il question time della Camera, ha spiegato: “Sono stati di recente effettuati, da parte dell’Inps, dei test di usabilità per migliorare la customer journey degli utenti, congiuntamente ad alcuni psicologi. Gli esiti e le proposte di miglioramento dell’intero processo verranno a breve valutati in un apposito Gruppo di lavoro presso il Ministero anche con rappresentanti del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi”. Una premessa per poi aggiungere: “Al completamento della suddetta analisi, sarà cura del ministero della Salute insieme al ministero dell’Economia e delle finanze valutare, con la giusta e debita attenzione, l’opportunità di un ulteriore rifinanziamento del contributo in questione”.
Sul fronte delle aggressioni ai sanitari, infermieri in testa, il ministro ha invece confermato le intenzioni emerse nei giorni scorsi: “Stiamo mettendo a punto un intervento normativo d’urgenza che inserisca i delitti di lesione e ogni atto di violenza nei confronti dei sanitari, tra quelli che l’articolo 380 c.p. contempla, anche a prescindere dalla pena edittale, tra quelli che giustificano l’arresto obbligatorio in flagranza di reato, ivi ricomprendendovi quelli concretanti atti di violenza, morale e materiale, nei confronti del personale sanitario”. Schillaci ha precisato che “si utilizza il modello già da ultimo contemplato dal codice per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica (art. 382-bis e l. 24.11.2023, n. 168), prime tra tutte le ipotesi di flagranza differita, o prolungata”.
“Inoltre - ha proseguito il ministro - per garantire l’ordine e la sicurezza negli ospedali, stiamo vagliando la possibilità di prevedere misure appropriate per filtrare l’accesso dei visitatori e incrementare i sistemi di videosorveglianza". E ha poi menzionato pure “le misure di carattere preventivo proposte nell’ambito dei lavori dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie (Onseps)". "Attualmente l’Osservatorio, ricostituito con decreto del ministero della Salute del 7 dicembre 2023, sta espletando un’attività di studio e approfondimento volta all’aggiornamento delle raccomandazioni - ha concluso - nonché alla predisposizione degli standard minimi dei contenuti dei corsi di formazione rivolta a tutti gli operatori del settore sanitario e alla previsione di adeguate campagne di comunicazione volte a sensibilizzare la popolazione, come strumento particolarmente efficace per ristabilire il rapporto fiduciario tra paziente e sanitari".
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